In Costiera amalfitana è lotta ai posti letto abusivi. Ad Atrani sono in corso da alcune settimane i controlli del Comando associato di Polizia Locale per il contrasto alla proliferazione incontrollata delle strutture ricettive non in regola.
Per scovare le strutture fantasma o irregolari, gli agenti coordinati dal comandante Giuseppe Rivello hanno incrociato i dati degli archivi di alloggiati web con quelli dell’Agenzia delle Entrate e del Comune relativi all’imposta di soggiorno. Il controllo interessa tutte le strutture ricettive, alberghiere ed extralberghiere, oltre che le locazioni brevi.
Finora sono sette le strutture abusive scoperte, a cui sono state elevate sanzioni da 3.333 euro ciascuna; per altre sono in corso ulteriori accertamenti su irregolarità riscontrate.
Se da un lato la nascita di portali di booking online ha amplificato il fenomeno degli “abusivi”, con ricadute negative anche sulla qualità del turismo, dall’altro ha facilitato i controlli: dalle pubblicità sui portali web si può verificare se la struttura è registrata negli elenchi comunali o regionali e verificare se ci sono anomalie (eventuali difformità sulla dichiarazione d’uso dell’immobile, omessi versamenti della tassa di soggiorno, inesistenza delle autorizzazioni per l’esercizio dell’attività ricettiva, omessa comunicazione delle presenze, mancanza dei requisiti di agibilità e abitabilità, presenza di strutture non autorizzate). I controlli sono stati effettuati, infatti, anche grazie alla collaborazione spontanea dei portali OTA (tipo Airbnb): una condivisione dei dati degli host (gestori delle strutture) e dei pagamenti presenti su Airbnb, obbligatoria per legge comunitaria dal 2023 (DAC7).
«Gli accertamenti proseguiranno per tutta l’estate anche a Maiori e Minori – spiega il comandante Rivello –con l’obiettivo di scovare i furbetti e mettere un freno al fenomeno delle strutture fantasma o che operano senza rispettare i regolamenti. L’intensificazione dei controlli, che proseguiranno per tutta l’estate col pieno sostegno dell’amministrazione comunale, vuole essere un chiaro segnale contro l’abusivismo ricettivo che porta all’evasione fiscale ed anche alla concorrenza sleale verso quelle strutture che, invece, operano in piena regola, accollandosi oneri e onori dell’iniziativa imprenditoriale».
«Altrettanto significative sono le ricadute sociali della turistificazione sul nostro territorio, di cui il boom di B&B ed alloggi turistici è solo uno degli aspetti – spiega il vicesindaco Michele Siravo -. La sostituzione di una comunità con una non comunità, come quella turistica, per dirla con una felice espressione del professor Corrado Del Bò, docente di Filosofia del diritto ed autore del saggio “Etica del turismo”, rischia letteralmente di far sparire non solo i cittadini ma anche l’identità dell’intera Costa; ed è un processo difficilmente reversibile. Disciplinare gli eccessi vuol dire innanzitutto capire che si può, e si deve, fare turismo senza sacrificare territorio e comunità. Partendo, appunto, dai controlli».