di EMILIANO AMATO
Cloro in eccesso nell’acqua potabile. In cucina come in bagno, per tante famiglie di Maiori, le giornate di ieri e di oggi sono da dimenticare. Ogni qual volta si apre il rubinetto di casa, la percezione di un odore e di un sapore di varechina è stata acuta. Dall’Ausino, l’azienda che gestisce i servizi idrici a Maiori e nel resto della Costiera, nessuna comunicazione ufficiale, né sul proprio sito web né sui canali social. Stessa cosa da parte del Comune di Maiori.
La nostra raccomandazione è quella di evitare di utilizzare l’acqua del rubinetto per fini sanitari. Magari attendere ancora 24 ore per accertarsi che la quantità di cloro in eccesso nelle tubature sia stata smaltita.
Con tutta probabilità un dosaggio eccessivo di cloro, derivante dalla attività di disinfezione, indispensabile per garantire un’adeguata protezione igienico-sanitaria. Disinfettanti a base di cloro sia nell’impianto di potabilizzazione, sia lungo la rete di distribuzione, sono previsti dalla normativa a garanzia della rimozione all’origine di microrganismi, evitandone anche lo sviluppo. Non è dato sapere, però, se la causa della presenza eccessiva di disinfettate nelle tubature sia dovuta a un errore umano o a un malfunzionamento del dosatore automatico all’interno del serbatoio.
«Abbiamo dovuto buttare la pasta nella spazzatura – racconta una signora – cotta nell’acqua domestica. La puzza era insopportabile». «Sono uscito dalla doccia peggio di quando esco da una piscina» ha detto un altro residente della frazione alta di Vecite, l’area con la maggiore concentrazione di cloro. Ma la percezione è diffusa anche in altre zone del paese. Chi invece ha bevuto l’acqua dal rubinetto ha avvertito il sapore sgradevole. Non si contano le segnalazioni alla Polizia Locale.
«Col mio kit di misurazione – ha rivelato Nicola Mammato, veterinario di Maiori, consulente di HACCP per le aziende della Costiera – lunedì ho analizzato un campione di acqua fuoriuscito dal rubinetto di casa mia. Il dato rilevato di 1,2 milligrammi per litro era di gran lunga superiore alla media consigliata di 0,1 – 0,2. Nelle piscine il range è tra 0,8 e 1,2 mg/l».