di EMILIANO AMATO
E’ impressionante la facilità con cui i piromani riescano a distruggere il patrimonio boschivo della costiera amalfitana. E in questi giorni di agosto, tutt’altro che caldi, sembrano scatenati: come se qualcuno avesse improvvisamente dato il via alla distruzione della Costiera. Non si contano gli uomini, i mezzi e le ore di lavori impiegati su diversi fronti, per spegnere le loro malefatte e salvare il salvabile. Quello di oggi sembra essere un vero e proprio bollettino di guerra. Vergogna.
Poco prima delle 14 nuove fiamme bruciano la vegetazione e la pineta di Capo d’Orso, a pochi metri d’altezza dalla Statale 163 “Amalfitana”, non lontano, in linea d’aria, dal rogo divampato stamani intorno alle 11. Gli agenti della Polizia Locale di Maiori, per ragioni di sicurezza, sono stati costretti a chiudere temporaneamente l’arteria.
La mano criminale dell’uomo ha colpito a poche ore e a pochi metri di distanza mettendo in difficoltà gli operatori impegnati nelle attività di spegnimento sia tra Amalfi e Tovere che a poche centinaia di metri in linea d’aria. La cosa più grave è che in tutti questi anni mai nessun piromane sia stato assicurato alla giustizia e mai misure serie di prevenzione siano state mai adottate.