di SALVATORE AMATO
Sabato 25 marzo, nella cornice monumentale della SS. Annunziata, è stata celebrata a Ravello, dopo oltre settant’anni, la solennità dell’Annunciazione. La santa messa, presieduta dal parroco del Duomo di Ravello Don Angelo Mansi, è stata officiata nella chiesa dell’Annunziata “vecchia”, fondata secondo la tradizione da Filippo Frezza negli anni Settanta del Duecento, chiamata così per distinguerla dalla vicina sede confraternale, sorta tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo.
Il luogo sacro, curato e preparato nei giorni precedenti dai volontari della Parrocchia, con il supporto dell’Associazione “Ravello Nostra” e dalla redazione de “Il Quotidiano della Costiera”, ha accolto oltre cinquanta fedeli, che hanno fatto memoria di fede, di memoria e di tradizione.
Al termine della celebrazione, infatti, riprendendo una pia volontà stabilita nel 1437 da Antonello Totano, detto Falculo, che aveva legato ai Disciplinati della Confraternita della SS. Annunziata l’onere di offrire tre tarì di pane il giorno della festa della Beata Vergine Annunziata a tutti coloro che sarebbero accorsi presso il luogo sacro, sono stati offerti ai fedeli e ai pellegrini assaggi di prodotti enogastronomici.
Nelle parole di Don Angelo, condivise dalle associazioni e dagli enti, l’auspicio, più volte manifestato, di rendere fruibili di tanti luoghi di culto, anche poco conosciuti, che fanno parte della memoria del vissuto quotidiano del territorio, nel quale riecheggiano ancora oggi antiche tradizioni da preservare.