Ogni promessa è un debito. Pomeriggio indimenticabile, ieri, per i bambini di Ravello e Scala che si sono ritrovati presso l’ex sala Frau, al tennis club. Ad attenderli c’era un grande campione del calcio: Paulo Sousa. L’ex centrocampista vincitore di due Coppe dei Campioni con Juventus e Borussia Dortmund ed ex allenatore della Salernitana, dopo la visita a Ravello di qualche settimana fa con la moglie Cristina, aveva promesso di ritornare per incontrare i ragazzi del territorio per parlare con loro di calcio e di vita.
Promessa mantenuta nonostante l’esonero che non recide il rapporto tra il tecnico lusitano e tifosi della Salernitana. Calorosa l’accoglienza dei ragazzi, la maggior parte iscritti alla scuola calcio dell’ASD Scala, allenati da Sergio Mansi. Per loro ascoltare mister Sousa, le sue storie, i suoi suggerimenti, è stata una importante occasione di crescita. A fare gli onori di casa il vicesindaco di Ravello Gianluca Mansi: presenti anche l’allenatore Paolo Lieto di Minori e il presidente del club Juventus di Scala Roberto Lepre che si è intrattenuto con Paulo Sousa ricordando lo storico successo di Roma 1996 con la conquista della Champions League, l’ultima a tinte bianconere.
Ai ragazzi Paulo Sousa ha parlato della sua vita, dai primi calci al pallone tra le strade di un piccolo paese, alle difficoltà incontrate sul suo cammino per raggiungere le vette del calcio mondiale. Da Baggio a Ronaldo il fenomeno, sono tantissime le stelle che ha avuto come compagni di squadra. Più volte ha ripetuto ai ragazzi che il segreto di una squadra forte è l’armonia che si crea tra i giocatori quando si gioca non per se stessi ma anche per gli altri, rendendo felici i propri compagni di squadra. Senza dimenticare, però, il ruolo di quei calciatori carismatici, capaci di prendere per mano la squadra nei momenti difficili. Il riferimento più calzante per Sousa è stato il compianto Gianluca Vialli, capitano di quella Juve che riuscì ad arrivare sul tetto d’Europa. Il calcio è una disciplina, ma soprattutto disciplina. E’ il concetto più volte ribadito dal trainer che ha esortato i ragazzi a migliorare ogni giorno la propria tecnica individuale, oltre gli allenamenti: fare ciò che chiede il mister ma poi lavorare su se stessi se si vuole davvero arrivare fino in fondo.
L’ex trainer granata ha fatto solo un rapidissimo cenno all’esonero nel parlare anche del valore di una sconfitta: «Si guarda avanti nonostante sia stato male per qualche giorno. Lascio tanti amici a Salerno, non bisogna piangersi addosso. Conserverò un ricordo bellissimo dei tifosi e della curva che conoscevo già quando vedevo le partite in tv prima di allenare i granata».
«Tornerò anche a vedere qualche vostro allenamento, in futuro», ha promesso il portoghese ai giovanissimi appassionati di calcio prima di firmare autografi e concedere foto ricordo. Sono stati proprio loro ad augurargli le migliori fortune, in attesa di vederlo presto alla guida di una squadra prestigiosa.
Dopo un aperitivo al Palazzo Avino, a cena Paulo Sousa si è intrattenuto volentieri con il gruppo di tifosi granata di Ravello presso la pizzeria “La Terrazza di Giuliana” commentando la partita in tv tra Italia e Inghilterra. Tra i commensali anche il vicesindaco di Tramonti Vincenzo Savino che ha omaggiato il tecnico con alcune tipicità locali.
Dopo il pernottamento a Villa Cimbrone, Sousa è tornato a Minori, ospite di Andrea Serretiello al ristorante Antares prima di far rientro a Salerno. Sabato rientrerà in Portogallo.
