di EMILIANO AMATO
A Ravello i carabinieri hanno sottoposto a sequestro un’area destinata a deposito di materiali per l’edilizia e movimentazione terreno. Si tratta di un vasto spazio adiacente alla strada provinciale 1, in località “Grotta del lago”, in zona montana. In seguito a un sopralluogo, svolto con i colleghi del nucleo forestale e personale dell’ufficio tecnico comunale, venerdì scorso i militari della locale stazione di Ravello, diretti dal comandante Procolo Chiocca, hanno apposto i sigilli all’area recintata, di proprietà privata, perché ritenuta priva dei necessari titoli autorizzativi allo svolgimento dell’attività. Dalla lettura delle mappe catastali, inoltre, si evincerebbe che buona parte dell’area sia di pertinenza della strada provinciale.
Al suo interno vi sono grossi cumuli di materiali da costruzione e di risulta, nonchè alcune attrezzature edili e un escavatore per la movimentazione di terra, oltre a mezzi vetusti in disuso.
Secondo gli inquirenti quella zona, che da circa quarant’anni è utilizzata per la stessa attività, è classificata come bosco ceduo.
Dagli approfondimenti eseguiti dalla responsabile del settore Edilizia Privata del Comune di Ravello, l’architetto Maria Cafuoco, l’intero perimetro sarebbe oggetto di condono edilizio del 1995. Dagli atti del Comune di Ravello risulterebbe addirittura che il cambio di destinazione d’uso in attività industriale di trasformazione di materiali lapidei sarebbe avvenuto nel 1989.
Inoltre dalla comparazione di immagini d’epoca con lo stato attuale dei luoghi, non risultano trasformazioni sostanziali. Agli inizi degli anni duemila, l’amministrazione comunale dell’epoca individuò quell’area per collocarne l’isola ecologica, ma la presenza di falde acquifere fece tramontare il progetto. Intanto altri approfondimenti sono in corso.
Sta di fatto che allo stato quell’area, così come mantenuta, risulta anacronistica e fuori contesto alle porte di Ravello.
Al sequestro in via preventiva è seguito il deferimento dell’attuale proprietario, un 41enne di Ravello, alla competente autorità giudiziaria. Sarà ora chiamato a dimostrare la regolarità della propria attività.