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Amalfi, vecchio progetto di finanza per fronte mare e porto «blocca ogni nuova progettualità». Votata la decadenza

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di EMILIANO AMATO

Il consiglio comunale di Amalfi ha votato ieri per la decadenza del vecchio progetto di riqualificazione del fronte mare e del porto turistico dell’antica repubblica marinara. Un’idea, quella di ridisegnare e rivalutare tutto il waterfront, il lungomare e il porto turistico – che nel tempo si era modellato senza criteri urbanistici e paesaggistici – maturata circa vent’anni fa con l’amministrazione comunale del sindaco Antonio De Luca. Il bando di gara era stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 27 aprile 2004. Nel corso dell’assise il sindaco Daniele Milano ha illustrato i dettagli del progetto – compresa la proiezione dei rendering – e tutto il complesso iter procedurale iniziale, abbandonato definitivamente nel marzo del 2012 (sindaco dell’epoca Alfonso Del Pizzo con Milano componente dell’esecutivo), di cui la Regione Campania era responsabile del procedimento e anche della conferenza dei servizi, non era, però, mai decaduto.

IL PROGETTO

Il project financing, per un investimento complessivo di 23 milioni di euro garantito dal partenariato pubblico e privato, prevedeva la redistribuzione e l’ottimizzazione dei posti barca all’interno del porto turistico (360 in tutto) con la riqualificazione del waterfront.

Gli interventi architettonici più rilevanti previsti dal progetto preliminare proposto dall’ATI capeggiata da SACAIM  (la stessa che costruì il garage Luna Rossa) prevedevano la “chiusura” del bacino portuale, ritenuto eccessivamente “aperto”. Il molo foraneo più lungo di 153 metri (per un totale di 338 metri) e il molo Darsena di 75 metri, per complessivi 165 metri. Era previsto, inoltre il rifacimento, in chiave moderna, di due edifici già esistente adibiti a ristorante, oltre alla costruzione ex novo di un terzo edificio circolare destinato a ospitare un centro benessere e altri servizi “superior” rivolti ai turisti. Da questa ultima struttura si genererà il nuovo sistema di banchine, a spina di pesce (o a forma di palma), interne al bacino portuale.

L’ITER PROCEDURALE

Nel 2004 fu dato il via alla procedura e nel 2006 viene scelto il promotore finanziario (l’ATI). Poi l’iter è giunto alla dichiarazione di pubblico interesse con delibera della giunta regionale della Campania numero 614 del 13 aprile 2007.

Nel 2008 la conferenza dei servizi fu chiamata ad acquisire i pareri sulla proposta di progetto preliminare dell’ATI. Diverse le riunioni susseguitesi (e mille ostacoli nel mezzo) fino al marzo 2012 quando tutto l’iter si arenò.

LA VOLONTA’ POLITICA ATTUALE

«Un atto di coraggio e di responsabilità verso la città»: questa, in estrema sintesi, la posizione del gruppo di maggioranza “Liberi” in vista di una necessaria riqualificazione dei waterfront e porto in chiave moderna. In concomitanza con la redazione un nuovo piano urbanistico delle aree demaniali di Amalfi, infatti, la maggioranza del sindaco Milano ritiene che il progetto originario sia superato, considerato non aderente alle esigenze attuali, sia in termini paesaggistici che di sicurezza. E’ emersa la necessità di riconfigurazione di moli e banchine del porto anche alla luce di un aumento dei flussi turistici e del potenziamento delle vie del mare.

LA DELIBERAZIONE

Ieri il consiglio comunale ha vorato a maggioranza (nove favorevoli, astenuti i tre consiglieri di minoranza Del Pizzo, Balestra e Laudano, mentre un De Luca contrariato ha lasciato l’aula prima del voto) la presa d’atto del superamento del progetto preliminare che blocca ogni nuova progettazione: la deliberazione dell’assise sarà trasmessa alla Regione Campania chiedendo la decadenza del progetto di finanza. Qualora Palazzo Santa Lucia accolga la richiesta, si potrà dare il via all’iter procedurale di un nuovo progetto.

CLICCA QUI PER RIVEDERE I LAVORI DEL CONSIGLIO COMUNALE

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