di EMILIANO AMATO
Sono state trasmesse alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno i risultati delle indagini speleologiche alla Grotta delle Canne della località “Torricella” a Minori. I cittadini di Minori Ulderico Leone, con i fratelli Gianni e Mario D’Auria, che lo scorso 5 dicembre avevano segnalato alla Procura l’esistenza degli anfratti proprio nel luogo in cui è prevista la realizzazione del tunnel di collegamento in roccia tra i comuni Maiori e Minori, hanno avanzato integrazioni «al fine di integrare e dimostrare la veridicità di ciò che hanno affermato nel precedente esposto inviato a mezzo pec».
Si tratta di filmati, foto e testimonianze, frutto dei sopralluoghi nella Grotta delle Canne eseguiti lo scorso 15 marzo dallo speleologo salernitano, professore Renato Ricco, e dal maresciallo dei Carabinieri Umberto Alfieri, entrambi appartenenti al gruppo Speleosub di Salerno.
Dopo aver esplorato l’interno di quella che, finora, era censita solo come una cavità marina esterna, a livello del mare, di circa 5 metri, entrambi hanno affermato che «la scoperta del 15 marzo 2024, segna un’altra grande tappa per la speleologia campana».
Per i tre cittadini di Minori, dai rilievi eseguiti, il progetto della galleria potrebbe mettere a rischio:
– la paesaggistica del luogo e la sua integrità, per la quale la Costa di Amalfi ha avuto il privilegio di essere stata inserita nei 58 luoghi riconosciuti dall’UNESCO come “Patrimonio dell’umanità;
– l’urbanistica, perché un territorio così fragile e delicato ha bisogno di opere con un minimo impatto ambientale e che mirino alla sua preservazione e manutenzione e non alla sua deturpazione;
– il sistema idrogeologico, in quanto lo svuotamento e la conseguente manomissione della roccia potranno non solo rappresentare una minaccia per il sovrastante borgo abitato di Torre e per lo stesso camminamento sottostante, ma anche aumentare il rischio di frane e crolli ai quali il territorio è stato già interessato varie volte nel corso dei secoli;
– la vivibilità del paese, perché l’inquinamento e lo smog prodotto dai gas di scarico verrebbero traslati dalla località Torricella, un luogo non abitato e dove attualmente a regolare il traffico c’è un semaforo, all’interno del centro abitato e del lungomare, mettendo a serio rischio la salubrità del luogo e la stessa salute dei cittadini.
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