di EMILIANO AMATO
Proprio come hanno raccontato Salvatore Amato nel suo articolo “La devozione per i Santi Cosma e Damiano di Ravello: una straordinaria storia di fede”, questa mattina, per la festa dei Santi medici, si è rinnovata l’antica tradizione del pellegrinaggio da Cetara.
Dal borgo marinaro dieci pellegrini sono giunti a piedi fin sotto lo sperone di Cimbrone per onorare l’antichissima tradizione di fede che si tramanda da generazioni. Alle 6,30 nella piazzetta attraversata da un vento freddo e illuminata dalle prime luci dell’alba, sembrava davvero di essere ritornati indietro di oltre mezzo secolo quando nel dì della festa giungevano pellegrini da ogni dove, dall’agro nocerino, da Lettere, Gragnano e Agerola e da tutta la costa. Un richiamo ancestrale quello della fede per i Santi medici che trova puntuale risposta.
Gli audaci pellegrini della parrocchia di San Pietro hanno percorso circa 14 chilometri: si sono incamminati all’una e trenta e, giunti a Minori, hanno cominciato la risalita per Torello, sulla via di fede dei loro padri che fino a mezzo secolo fa si organizzavano in frotte. Ludovico Giordano, Raffaele Pappalardo, Angela Crescenzo, Anna Pappalardo, Angela Maria Ottomana, Alfonso Anastasio, Lucia Ottomana, Mariangela Annarumma, Rosa Di Bianco e Rosa Celardo (nella foto – altri tre Enza Autuori, Carmela e Antonietta Giordano, sono arrivati in auto), malgrado il vento ostile sono giunti in tempo al Santuario per partecipare alla Santa Messa delle 7.
Accolti dal rettore don Aldo Savo, si sono portati, per il momento di preghiera, ai piedi delle statue dei Santi Medici, per sciogliere un voto e rinnovando così questa straordinaria tradizione di fede che resiste, forte, al mutamento dei tempi.
Dopo la foto di rito sotto gli artistici mosaici dei Santi, il gruppo di pellegrini ha fatto rientro a Cetara con traghetto partito da Minori.