Riceviamo e pubblichiamo lettera al giornale a firma del consigliere ocmunale di Minori, Paolo Russo, in replica alla nota a firma di Stanislao Balzamo dal titolo “Le grandi contraddizioni della Res pubblica in Costiera Amalfitana“, pubblicato domenica scorsa sulle nostre pagine. Russo, che difende la linea del sindaco di Minori Andrea Reale circa la spinosa vicenda legata alla delocalizzazione dell’antica fontana moresca, muove critiche allo scritto di Balzamo laddove getta ombre sull’onestà delloperato degli amministratori della Costiera Amalfitana sentendosi a sua volta offeso.
Ricordiamo che questo giornale resta aperto a ogni forma di pensiero purchè manifestato con correttezza e senza ledere l’altrui dignità oltre che arrecare offesa.
Segue testo integrale di Russo.
Caro Stani,
leggo con amarezza le tue recenti riflessioni, mi pare che anche tu (sai che ti stimo da sempre) ti sia adeguato ai toni di un dibattito politico (?) con la p molto minuscola. Constato che ti sei dato anche tu ai piccoli artifici dialettici per deviare il senso e il tono della discussione (come fanno i professionisti della tv, o come si fa facilmente, ahimé, sui social). Ma come? Di tutte le argomentazioni che l’amministrazione di Minori ha esposto a sostegno del restauro e trasferimento della famosa fontana, tu non fai alcuna menzione, nemmeno le controbatti, limitandoti a enfatizzare il dato (peraltro importante e indiscutibile) dell’acqua canalizzata in tubature di piombo. Lo scopo evidente è distogliere l’attenzione da ciò che è stato detto, ingigantire un dettaglio per tralasciare l’immagine complessiva. E’ un atteggiamento fuorviante, che danneggia il merito della discussione, e quindi anche le tue argomentazioni (che hai di certo, ma che non fai valere). Ti limiti, infatti, a immaginare singolari collegamenti tra la traslazione della fontana e il progetto di galleria, ma questo è gossip, Stanislao, è quel veleno di cui si alimentano il populismo più bieco e i “vaffa” generalizzati di grillina memoria. Allora perché non immaginare interessi privati, bustarelle, illeciti tornaconti e paccottiglia consimile? Eppure tempo fa parlammo proprio di questo, ti spiegai che (dal mio punto di vista) la galleria ha il solo (ma decisivo) pregio di pedonalizzare un tratto panoramico di strada, a tutto vantaggio delle attività, del lavoro e (perché no?) perfino dell’ambiente.
Di questo ho discusso pure col comitato ambientalista di Maiori, siamo rimasti delle rispettive idee ma ci siamo capiti e perciò rispettati, nessuno ha ipotizzato intrallazzi o (come, ahimé, hai fatto tu) corruzione. La tecnica degli attacchi preventivi fa guadagnare forse i like su twitter, ma non porta ad avere ragione sui problemi. Per parte mia non desidero altro che quel “dibattito partecipato” che auspichi, fino ad oggi né sulla galleria né sulla fontana si è realizzato (tranne che col comitato, come ho detto) proprio perché si è scelta la polemica (e spesso anche l’insulto) preventiva: che serve solo ad alimentare lo strepito, e a escludere il confronto. Invece proprio questo tu ottieni, accusando gli amministratori (tutti, nessuno escluso, ma ti pare possibile?) di “amministrare il bene pubblico in maniera familistica, scevri dalla democrazia partecipata, proni e schiavi del grande manovratore”: scusami, Stani, da queste tue parole mi sento personalmente insultato, avrei discusso con te volentieri del concetto di “turistificazione” che credo di condividere in parte, ma se mi includi nel novero di chi è “organico soltanto allo status quo, silente e assente sui problemi reali, bendato rispetto al degrado e alla corruzione, propenso ai favori da ricambiare nelle urne”, allora mi hai delegittimato a priori, altro che “dibattito partecipato”. Pensi davvero che tutta una categoria di amministratori locali, che magari spendono una quota della propria vita nel tentare di essere utili alla comunità di cui fanno parte (riuscendoci o meno), meriti di essere disprezzata ed offesa solo per questo? Dove porta una simile generalizzazione, se non a un inutile e immotivato distacco dal senso civico e dalla partecipazione? Chi se ne avvantaggia, se non i demagoghi di turno? Permettimi, in conclusione, un appello sincero a te e a chi come te (come noi) concepisce ancora la politica (la Politica) come impegno morale: restiamo ancorati alla serietà, che è il segno distintivo di chi davvero è responsabile ed onesto verso la collettività, lasciamo a facebook le iperboli e la superficialità delle analisi, cerchiamo di rifiutare una realtà che pretende di essere tale soltanto perché è urlata più forte.
Ciao, con l’affetto di sempre.
Paolo Russo