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Gli italiani che hanno ‘fatto’ l’America

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Il 4 luglio è il giorno dell’ Independence Day. Molto più di una festa nazionale: è infatti una vera e propria celebrazione dell’’essere americani’, con la consapevolezza di essere nazione sulla base dei nobili principi e valori dei padri fondatori.

A partire da quel leggendario 12 ottobre del 1492, le diverse culture confluite nel nord del nuovo continente gli conferiscono l’impronta attuale: uno stato nato dall’unione di tanti popoli, che festeggia il sentirsi parte di un paese unito sotto una stessa bandiera, valorizzando l’aggregazione di eterogenee realtà che si riconoscono nei medesimi valori.

Sono centinaia i nomi e i cognomi di artisti, politici, scienziati, inventori, letterati, sportivi, giuristi – e anche di criminali – che hanno contribuito a fare la storia degli Stati Uniti. Sì, perché gli Stati Uniti d’America sono la risultante di quel melting pot dovuto all’emigrazione, nelle terre del Nuovo Mondo, di milioni di persone dagli altri continenti. Gli abitanti originari di quelle terre, gli amerindi, oggi sono soltanto l’1% della popolazione totale.

Quando si parla di emigrazione, viene subito in mente   Ellis Island, l’isolotto artificiale alla foce dell’Hudson, all’ombra della Statua della libertà, anticamera e porta di uomini, donne e bambini a caccia del sogno americano. Quasi la metà degli americani di oggi può rintracciare nella propria storia familiare almeno una persona passata per Ellis Island.

Non tutti sanno che c’è anche un po’ d’Italia in quel lontano 4 luglio 1776 che condusse le tredici colonie americane a dichiarare la propria indipendenza dall’Impero Britannico. Philipp Mazzei, nato Filippo a Poggio a Caiano, comune di 10mila anime in provincia di Prato il 25 dicembre 1730, è l’uomo che ha portato un poco d’Italia nella Rivoluzione Americana. Figlio cadetto di una nobile famiglia toscana, illuminista, approdò sull’altra sponda dell’Oceano per partecipare alla Guerra d’Indipendenza. Fu amico di Thomas Jefferson e di altri padri della Patria come George Washington, John Adams e James Madison.

A cominciare dallo scopritore, Cristoforo Colombo, e dall’esploratore che diede il suo nome a queste terre, Amerigo Vespucci, sino ad arrivare ai giorni nostri, gli italiani che hanno legato in maniera indissolubile il loro nome e il fascino sempiterno dell’italian style alla storia americana sono numerosissimi.

Noi, che l’America ce l’abbiamo nel cuore ma che siamo sempre convinti che l’America sia qui da noi, abbiamo stilato una lista essenziale degli italoamericani che con le loro imprese hanno lasciato un’importante traccia negli ultimi 289 anni.

Il politico più famoso è sicuramente Fiorello La Guardia, sindaco di New York dal 1933 e per tre mandati consecutivi, durante il periodo della grande depressione. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale e poco prima della sua morte, gli venne intitolato l’aeroporto della città. Di origine italiane, di Montecatini, è un altro sindaco: Rudolph Giuliani, primo cittadino di New York dal 1994 al 2001, l’uomo della “Tolleranza Zero” contro il crimine, che si trovò a dover gestire, profondendo il massimo impegno, la tragedia del crollo delle Twin Towers l’11 settembre 2001. Mario Cuomo è stato, invece, il primo governatore italoamericano dello stato di New York, per ben 11 anni, dal 1983 al 1994. Padre di Nocera Inferiore, madre di Tramonti, nell’epoca post terremoto del 1980 Cuomo donò alla città di Nocera fondi per la costruzione della scuola americana, oggi istituto professionale. Il figlio Andrew Cuomo ha proseguito nel solco tracciato dal padre ed è l’attuale governatore dello stato di New York, al suo secondo mandato. Nel mondo della politica, si distingue Nancy Pelosi, prima donna Speaker della Camera dei Rappresentanti, tra i leader del partito democratico. Ha origini pugliesi (precisamente della provincia di Foggia, visto che la sua famiglia partì da Orsara di Puglia) Curtis Michael Scaparrotti, il generale a quattro stelle dell’esercito statunitense, che dal 2016 è il nuovo Comandante supremo delle forze alleate Nato in Europa.

Al grande Antonio Meucci il Congresso americano ha riconosciuto l’invenzione del telefono. Tra gli scienziati, Robert Gallo, che nel 1983 scoprì il virus dell’Hiv, responsabile della Sindrome da immunodeficienza acquisita o Aids. Il nonno paterno, Domenico Gallo di Rivello, in provincia di Cuneo, era un proprietario terriero che ebbe forti dissapori con la famiglia a causa del matrimonio con una donna non nobile. Domenico, quindi, decise di iniziare una nuova vita ed emigrò in America.

Come non ricordare, poi, Joe Petrosino, il primo poliziotto che sfidò Cosa nostra. Emigrato da Padula, crebbe nel quartiere di Little Italy. Divenne, nel corso della sua carriera, autore di imprese che rimarranno leggendarie per il loro merito, guadagnandosi addirittura la stima del presidente Roosevelt, di cui Petrosino fu amico personale.

Di contro, l’America ha visto nascere e crescere la fortuna del re del crimine: Alphonse Gabriel Capone, meglio conosciuto come Al Capone. Il gangster americano più famoso del mondo, oltre che il più potente, era di origine italiana e precisamente di Angri. Sia Petrosino che Capone erano salernitani. Malgrado tutto oltreoceano resiste l’appellativo di “italiani brava gente”.

Non ebbero invece la stessa gloria Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, i due emigranti italiani che furono ingiustamente condannati e uccisi nel 1927 sulla sedia elettrica.

Tra gli uomini d’affari italoamericani più conosciuti meritano una menzione i Jacuzzi, inventori della famosissima vasca idromassaggio. I sette fratelli sbarcati in California, da Pordenone nel 1900, diedero vita a un’industria che, nel corso dei decenni,  è diventata una multinazionale. Nel 1968, Candido Jacuzzi portò sul mercato il primo modello di quella vasca che sarebbe stata apprezzata in tutto il mondo.

Addentrandoci nel mondo dello spettacolo, la lista è lunghissima.  Da Frank Capra, il regista dei più popolari film degli anni’ 30 e ’40, a Quentin Tarantino che ha “reinventato” il modo di fare film a Hollywood; da Martin Scorsese a Francis Ford Coppola, da Brian De Palma a Michael Cimino sono numerosi gli italoamericani che hanno girato pellicole passate alla storia del cinema americano. Altrettanto lunga è la lista degli attori, a partire da Rodolfo Valentino, primo sex symbol, che contribuì alla nascita dell’industria degli studios. Tra i più grandi attori di sempre, Al Pacino (Alfredo James Pacino, papà di Messina e mamma di Corleone) e Robert De Niro (bisnonni di Campobasso); Nicolas Cage (in realtà, Coppola, il cognome del padre); John Travolta, la star di Grease e de La febbre del sabato sera, è di famiglia italoamericana da parte di nonno, originario di Godrano, in provincia di Palermo. Questo solo per citare solo alcuni nomi. “The voice”, il grande Frank Sinatra, ha ereditato dal Belpaese il suo straordinario talento e il suo inconfondibile carisma: la madre, Natalina Dolly Garaventa, era ligure (di Rossi, frazione di Lumarzo, in provincia di Genova) mentre il padre siciliano (di Lercara Friddi, in provincia di Palermo)

E le donne? Come non menzionare Luis Veronica Ciccone, in arte Madonna? Il padre di Madonna, Silvio Ciccone detto Tony, era originario di Pacentro, in Abruzzo. Teresa Augello invece ha origini siciliane ed è la mamma di Alicia Keys. Note anche le origini italiane di Lady Gaga: il padre Joseph è originario di Naso, in provincia di Messina. Di famiglia italiana è anche Jane Fonda, il cui bisnonno paterno era emigrato da Genova e si era stabilito in una cittadina del Nord America, attualmente chiamata proprio Fonda. Altra grande attrice premio Oscar di origine italiane è Susan Sarandon, il cui nonno Vincenzo Criscione era di Ragusa, mentre sua nonna, Anita Rigali, di Coreglia in provincia di Lucca.

Facciamo un breve salto nel mondo della musica per ricordare che Giovanni Bongiovanni di Sciacca, in provincia di Agrigento, era il nonno della rockstar del New Jersey, Jon Bon Jovi. In una puntata del famoso talk “David Letterman Show” il front man dei Bon Jovi ha palesato il suo desiderio di conoscere i parenti siculi. Da una star del rock a un’altra il passo è breve: l’ex chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, John Frusciante, vanta tra i suoi avi un nonno di Apice, piccolo un comune in provincia di Benevento.

Terminiamo questa carrellata di personaggi che hanno portato il nome dell’Italia negli Stati Uniti d’America con Bruce Springsteen. La sua “Born in the U.S.A” è un inno all’orgoglio americano. La madre di “The boss”, Adele Zirilli, è originaria di Vico Equense, in provincia di Napoli di cui Springsteen è da diversi anni cittadino onorario.

Quindi oggi anche noi festeggiamo l’Independance day, con una bandiera a stelle e strisce che ha anche un po’ di tricolore.

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