Fa discutere a Cetara l’avviso “urgente” del Comune, a firma del sindaco Fortunato Della Monica e dell’assessore all’Ambiente Marco Marano, che richiama i cittadini a non somministrare cibo ai gatti randagi per ragioni di tipo igienico-sanitarie.
“Si invitano i cittadini a non lasciare cibo per terra lungo le strade di Cetara o sotto i bidoni della spazzatura – si legge – I residui di cibo attraggono topi e insetti infestanti creando una preoccupazione ulteriore di allarme sanitario. Inoltre, le maleodoranti deiezioni prodotte dai gatti rendono indecorosi vicoli strade e piazze del paese”. Un messaggio giusto, ma, probabilmente veicolato nel modo sbagliato: a far specie il simbolo del divieto sulla figura di un gatto che mangia a terra.
L’avviso termine con un’esclamazione ai “gattari”: “Gli ‘appassionati gattofili’, per non creare ulteriori disagi, sono pregati di curare i gatti nella propria abitazione!”
“Con questo divieto di somministrare cibo ai gatti liberi, il Comune pensa di risolvere il ‘problema’ del randagismo e degli animali infestati condannando i felini ad una vita di stenti, non considerando che la legge italiana prevede tutele degli enti pubblici” ci scrive un lettore di Cetara che aggiunge: “La non curanza del fenomeno da parte dell’amministrazione comunale ha fatto sì che i felini si riproducessero in maniera esponenziale e oggi, invece di adottare misure contenitive, si è ben pensato di eliminare il ‘problema’ alla base. Si potrebbe istituire una colonia felina, piuttosto che rincorrere a misure drastiche”.