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Quella volta di Berlusconi alla Casa Bianca da Bush, il ricordo di Franco Nuschese

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di EMILIANO AMATO

Nel corso delle sue esperienze da presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha sempre guardato con attenzione alla politica estera. Un rapporto privilegiato lo aveva con gli Stati Uniti: molto forte era quello con George W. Bush. Entrambi furono capaci di polarizzare l’opinione pubblica e di muoversi fuori dagli schemi, in sintonia sul piano personale e politico. Nel 2003 l’Italia appoggiò gli Stati Uniti nell’attacco all’Iraq, nonostante Berlusconi ritenesse sbagliata la guerra contro Saddam. Ma da quel momento in poi l’amicizia con Bush restò salda. L’ultimo incontro ufficiale tra i due presidenti avvenne il 13 ottobre 2008 a Washington.

Alla Casa Bianca – che si preparava a un nuovo presidente ( il 4 novembre, infatti, venne eletto Barack obama) – fecero le cose in grande, riservando al primo ministro italiano un’accoglienza fuori dall’ordinario, a voler evidenziare il forte legame tra i due paesi basato sulla forte condivisione di valori e di un destino comune.

Dopo la cerimonia pubblica che si svolse con tutti gli onori, alla presenza di cinquemila ospiti dei due Paesi, inclusi tutti i funzionari italiani a Washington con le rispettive famiglie, in serata i Bush ripeterono quanto fatto con la Regina d’Inghilterra e il Papa, aprendo la Casa Bianca a una cena di gala per duecento ospiti, uomini in smoking e donne in abito lungo.

Come da cerimoniale George Bush, la first lady Laura e Berlusconi ricevettero all’entrata ognuno dei singoli ospiti: vertici di governo, Congresso e Corte Suprema – inclusi Nancy Pelosi, il ministro della Giustizia Mike Mukasey, il titolare del Tesoro Henary Paulson e il giudice Antonin Scalia – e i nomi di spicco della comunità italoamericana, a cominciare dall’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani e dalla stella dell’informazione economica Maria Bartiromo. Tra questi anche Franco Nuschese, presidente del Georgetown Entertainment Group, noto imprenditore originario della Costa d’Amalfi che tra le diverse attività gestisce il Cafe Milano, il raffinato ristorante italiano più celebre della capital city. Nella foto Nuschese e sua moglie posano con Berlusconi, George Bush e la first lady.

«Ricordo quella serata, straordinaria, in cui dialogammo a lungo – ci rivela Franco Nuschese che è anche un appassionato tifoso milanista – Berlusconi, un italiano orgoglioso, era molto apprezzato per il suo spirito atlantista che condivideva col presidente Bush. Quella sera, in un clima molto confidenziale, non perse l’occasione per lasciarsi andare alle sue battute, come a lui piaceva. Gli americani apprezzano molto il nostro spirito gioviale, oltre al nostro gusto per il bello. E il presidente Berlusconi incarnava al meglio queste caratteristiche».

Ma quella non fu l’unica volta che Nuschese incontrò il Cavaliere. «Lo avevo salutato nel 2004, sempre a Washington, in occasione dei funerali del presidente Ronald Regan. Nella cattedrale eravamo seduti a poca distanza l’uno dall’altro».

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