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Ravello abbraccia il suo Arcivescovo titolare

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di LORENZO IMPERATO

Sabato 9 marzo è stato un giorno speciale per Ravello.  Un giorno di grazia, nel quale la   comunità, in tutte le sue espressioni, si è riunita attorno al nuovo vescovo titolare Monsignor Vincenzo Turturro. Il vescovo titolare, pur essendo una figura simbolica per il territorio, è in realtà un testimone dell’importanza storica della Città della musica, che proprio da quella storia deve lasciarsi guidare per vivere appieno il presente. Ecco dunque che tale titolo, non è solo un prestigioso riconoscimento o un memoriale della grandezza passata, ma è un vero e proprio ponte tra passato e presente che deve indurre Ravello ed i ravellesi ad una riflessione profonda per un futuro che se vuole essere prospero, deve gioco-forza ispirarsi al passato. 

È proprio questo spirito ad aver animato il Comune di Ravello, d’intesa con la Parrocchia di Santa Maria Assunta, nell’organizzazione del viaggio per assistere a questo importante avvenimento. Dopo il viaggio in pullman, in compagnia di Fra Marcus, i fedeli ravellesi, all’arrivo in Vaticano, si sono incontrati con il parroco Don Angelo Mansi ed il sindaco Paolo Vuilleumier. Presente, per conto dell’amministrazione comunale, anche l’assessore Paola Mansi, che, con grande generosità, ha immortalato alcuni momenti salienti della giornata, per rendere così, attraverso i social, partecipe anche chi non ha potuto presenziare fisicamente all’evento. 

Poco prima della celebrazione, a colpire i ravellesi presenti, è stato l’inaspettato e sempre graditissimo incontro con Sua Eminenza Mons. Claudio Gugerotti, predecessore di Mons. Turturro al titolo di Ravello, che, in pochi minuti ha tenuto a stringere la mano e a rivolgere un saluto affettuoso a tutti noi lì presenti, e il saluto al nuovo Vescovo Mons. Vincenzo Turturro, che prima della Celebrazione eucaristica si è concesso breve momento tra la sua gente ed ha colto l’occasione per una prima conoscenza con parte della nostra comunità. 

Dopo circa un’ora di attesa dall’ingresso, ha avuto inizio, alle 10 e 30, il solenne pontificale presieduto dal Segretario di Stato Sua Em.za Pietro Parolin, di cui Turturro è stato segretario  particolare dal 2019 al 2023. Presente alla celebrazione anche Papa Francesco, accolto dalla folla con grida di giubilo. Tra i concelebranti maggiori (cioè coloro che hanno indossato la casula per la concelebrazione) anche il parroco di Ravello Don Angelo, tra i concelebranti anche Fra Marcus ed una vecchia conoscenza ravellese, Fra Agnello Stoia, oggi parroco di San Pietro a Roma.

Al termine della prima parte della celebrazione, prima del pensiero omiletico del celebrante, è stata  la volta dell’invocazione allo Spirito Santo, motore immobile del cammino della chiesa cattolica e dei suoi eletti, con il canto del Veni Creator Spiritus, e la presentazione del candidato alla soglia episcopale, alla quale il Santo Padre in persona, con un atto di umile ma straordinario estro liturgico ha risposto con un laconico ma profondamente incisivo “Molto volentieri”, che ha lasciato piacevolmente stupiti i presenti.  Subito dopo, è stata la volta dell’omelia.  Il cardinale Parolin, prendendo spunto dal motto episcopale di Mons. Turturro «Quoniam te mecum es – Perché tu sei con me», tratto dal salmo 23, che continua con le parole “il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza” per sottolineare la differenza tra i due oggetti, importantissimi nella vita del Buon Pastore.  Il bastone, più corto e robusto, allontana i pericoli dal gregge, il vincastro, più lungo e sottile, per guidare e tenere sotto controllo il gregge, affinché non si disperda.  Sentito poi il richiamo a Don Tonino Bello, illustre guida della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, che ha dato i natali anche a Mons. Turturro. Il celebrante ha augurato al novello vescovo di lasciarsi illuminare dal ministero di Don. Tonino Bello, per compiere al meglio la sua missione in Paraguay, terra in cui sarà nunzio apostolico.  Iconica la chiusura, quando Mons. Parolin ha di fatto consegnato il suo ex segretario particolare alla nuova missione pastorale.

In Paraguay, dove il nuovo nunzio partirà prossimamente, “lo farai certamente nel tuo stile: entrando in punta di piedi in una realtà che sai precederti ed eccederti”, “con l’entusiasmo che caratterizza la tua età”, “con l’esperienza al servizio della Santa Sede”. “Lo farai – ha aggiunto il segretario di Stato – anche, e so che ci tieni particolarmente, facendo tesoro della storia di grazia che il Signore ti ha donato”, attraverso le radici della famiglia e della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi “che oggi ti stringono in un forte abbraccio”.

Un monito alto e profondo che ha commosso, non poco, I numerosi fedeli pugliesi presenti (circa 500) alla cerimonia.

Terminata l’omelia è giunto il momento tanto atteso dell’ordinazione episcopale, dove Mons. Turturro ha ricevuto, con una serie di riti, i segni fondamentali (quali anello pastorale e mitria) che lo ammettono ufficialmente alla pienezza del sacerdozio.

Al termine della liturgia e prima del congedo, il neo vescovo è sceso a benedire la platea, accompagnato dal canto del Te Deum laudamus, a congratularsi con lui anche i fedeli di Ravello.  Tornato sul presbiterio, ha salutato il Paraguay, nuova terra della sua missione, e ringraziato anche i fedeli della sua diocesi giunti fino a Roma per sostenerlo.

Conclusa la cerimonia, noi ravellesi abbiamo lasciato il Vaticano con il cuore colmo di gratitudine per questo evento di grazia che il Signore ci ha concesso. 

Dopo un buon pranzo comunitario presso il ristorante “I 4 Mori”, ospiti del comune di Ravello, una classica foto di rito con la cupola di San Pietro alle spalle per salutare la Città eterna. 

Prima di intraprendere la via del ritorno, il sindaco, Don Angelo e alcuni altri membri della comunità ravellese, tra cui chi vi scrive, hanno fatto una breve sosta davanti all’Aula Paolo VI, sala di ricevimento per Mons. Turturro, dove abbiamo incontrato il nostro nuovo vescovo titolare e sancito tale avvenimento con un bellissimo scatto fotografico, che ha sintetizzato nelle espressioni del nostro volto immortalate, la contentezza per quanto vissuto. 

Giornate come quella del 9 marzo, rappresentano occasioni di gioia e di crescita spirituale per tutti i ravellesi 

Anche chi non ha potuto partecipare personalmente alla celebrazione, ha potuto seguire, in streaming o tramite alcuni video, riportati anche su questa testata con grande puntualità, la meravigliosa giornata trascorsa dai fedeli ravellesi in terra romana.

Ravello si prepara inoltre, ad accogliere l’Arcivescovo titolare, domenica 24 marzo, quando celebrerà la santa messa in Duomo, in occasione della Domenica delle Palme. 

Al nuovo Vescovo giungano i più fervidi auguri di un fecondo ministero pastorale, nella certezza che egli saprà essere padre e pastore anche di noi ravellesi e cittadino del cuore del nostro bellissimo paradiso in terra. 

Leggi anche:

Mons. Vincenzo Turturro arcivescovo titolare di Ravello: in Vaticano delegazione guidata da Sindaco e don Angelo

redazione
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