In un albergo, luogo di riposo e benessere, dove si rinfranca lo spirito staccandosi dalla quotidianità, può capitare che la vita reale irrompa con i suoi eventi ineluttabili. E di dover far fronte a eventi luttuosi come la morte di un cliente.
A Ravello, meta di centinaia di migliaia di turisti da ogni parte del mondo, non è la prima volta che accade. Al vecchio hotel Caruso, a memoria d’uomo, si ricordano tre decessi.
«A me è capitato – racconta Gino Caruso, precedente direttore dell’hotel – con un olandese, un inglese, grande studioso di Montesquieu, e un americano docente di latino e greco della Harward University a cui piaceva trascorrere, da solo, diversi mesi all’hotel Caruso».
«Il professor Elder aveva 78 anni e morì nella notte di Capodanno del 1984 – ricorda Caruso – Andò a letto dopo il cenone e lo trovammo morto nella sua camera. Non aveva parenti e fummo noi a sbrigare tutte le pratiche per la sepoltura anche perchè era ritenutouno di famiglia oramai. Infatti riposa nel cimitero di Ravello».
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