«La notizia del trasferimento, nelle Marche, di Suor Maria Cristina, memoria storica della comunità claustrale di Ravello, se per un verso rattrista, per altro verso esplicita l’esatta contezza di una strategia mirata a dilapidare il patrimonio spirituale monastico di Ravello».
Lo dichiara l’avvocato Paolo Imperato, presidente dell’associazione culturale Ravello Nostra, in prima linea per scongiurare la soppressione del Monastero di Santa Chiara.
«L’allontanamento, dietro il dichiarato proposito di assicurare alla religiosa le cure adeguate, mal cela, per vero, preoccupanti epiloghi e costituisce una ferita ulteriore che la gerarchia dell’Ordine intende infliggere alla collettività ravellese – aggiunge l’ex sindaco -. Suor Maria Cristina è stata esempio luminoso di servizio silenzioso e di preghiera incessante verso la sua comunità, per ben 68 anni, in cui si è sentita parte di questa città».
«Pertanto, di fronte a questo ultimo ed incomprensibile strappo operato, l’Associazione Ravello Nostra intende assumere le più vibrate ed argomentate iniziative a difesa del Monastero di Santa Chiara» assicura Imperato.