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Sant’Alfonso Maria de’ Liguori: a Scala fondò l’ordine dei Redentoristi

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di ALFONSINA AMATO

La Comunità di Scala celebra il 1° agosto Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, illustre Santo napoletano, celebre avvocato in gioventù, operoso ed infaticabile sacerdote e poi vescovo fino alla sua morte avvenuta il 1° agosto del 1787, all’età di 91 anni.

A soli 16 anni conseguì la laurea in legge e non potendo esercitarne la professione prima dei vent’anni, si dedicò subito alla vita sociale e religiosa.

Divenne un affermatissimo avvocato ma lasciò le aule dei tribunali nel 1723 dopo aver perso ingiustamente una causa contro il Granduca di Toscana.

Divenne sacerdote nel 1726 e si dedicò all’evangelizzazione dei derelitti, dei poveri e dei bisognosi recandosi anche oltre i confini campani per soccorrere le popolazioni della Puglia duramente provate da un terribile terremoto. Nel 1731, stremato dalla fatica e ammalato, per ordine dei superiori gli fu imposto un periodo di riposo ad Amalfi.

Ma il vicario di Scala lo invitò a riposarsi presso il romitorio di Santa Maria dei Monti, frequentato dai rozzi pastori ai quali egli si dedicò con amore e sollecitudine, portando loro la luce della Parola di Dio, nella piccola chiesa nella quale vi era una statua della Madonna che è tutt’ora conservata, dopo un sapiente restauro, nella cappella del Convento dei Padri Redentoristi.

Il 9 novembre del 1732, nella cattedrale di Scala, il nascente Ordine dei Redentoristi iniziava il suo cammino. Sant’ Alfonso rimase per molti anni a Scala dove attraverso la preghiera e la riflessione preparò le regole dell’Istituto.

Sant’Alfonso era solito recarsi in una piccola grotta non molto distante dalla Cattedrale, oggi chiamata proprio Grotta di Sant’Alfonso, per pregare, meditare e far penitenza; in quel luogo egli ricevette molte volte le apparizione della Madonna.

Dopo le difficoltà iniziali, nel 1749 Papa Benedetto XIV approvò le Regole dell’Ordine.

Da allora, in ogni istante libero dal suo apostolato missionario, egli si dedicò a scrivere.

Ha scritto 111 opere, grandi e piccole, tra le quali spicca la sua Teologia Morale, un’opera grandiosa colma di dottrina e spiritualità.

Scrittore ma anche autore e compositore, avendo egli ricevuto un’ottima preparazione musicale, sia di un opera quale il “Duetto tra l’anima e Gesù Cristo”, eseguito nel 1760, sia delle note Canzoncine simbolo di una fede profonda e semplice quali, Tu scendi dalle Stelle, Quanno nascette Ninno, O Pane del Cielo, Gesù mio con dure funi e tante altre.

Nel 1762 fu nominato da Papa Clemente XIII vescovo di Sant’Agata dei Goti e per obbedienza lasciò Scala dedicandosi alla nuova Diocesi e migliorandone notevolmente il patrimonio, impiegato poi successivamente dopo la grave carestia che colpì il Regno di Napoli in quel periodo.

Sopraffatto dalle gravi infermità ottenne di poter lasciare la Diocesi di Sant’Agata dei Goti e si ritirò più povero di prima a Pagani, dove morì alle 12 del 1° agosto 1787.

Sant’Alfonso fu dichiarato dapprima Beato nel 1816 e Santo nel 1839. Papa Pio IX nel 1871 lo dichiarò Dottore della Chiesa e Pio XII lo elesse nel 1950 Patrono dei Confessori e dei Moralisti e poi anche degli Avvocati e dei Giuristi.

redazione
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