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Targhe (e multe) alterne: rimedio a traffico in Costiera non è efficace

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Era ampiamente prevedibile che nei giorni successivi al Ferragosto la Costiera Amalfitana da paradiso si trasformasse in inferno. Troppi turisti e di conseguenza il flusso incontrollato di auto sulla Statale 163. Nell’ora di punta il copione è sempre lo stesso: incolonnamenti da Minori ad Amalfi tra il suono delle sirene di ambulanze con pazienti a bordo, inesorabilmente bloccate.

Se poi si aggiungono le auto in sosta selvaggia lungo la strada a ridurre ulteriormente la carreggiata, un nuovo restringimento per la buca apertasi ieri ad Atrani, l’assenza degli ausiliari alla viabilità (fatte salve le postazioni al bivio per Ravello) e la mancanza di coordinamento per il rispetto del dispositivo delle targhe alterne, la paralisi è garantita.

Sono giorni davvero caldi in cui per percorrere cinque chilometri da Amalfi a Minori, ci si impiega anche un’ora.  La notizia delle 36 multe elevate ieri in sole tre ore dalla Polizia Locale di Amalfi per il mancato rispetto della circolazione a targhe alterne è soltanto fumo negli occhi. Ma cosa ci facevano 36 auto – la maggior parte ignara del provvedimento – nel cuore della Costiera?

E’ vero, i cartelli indicativi ci sono, da Vietri a Positano, ma quale automobilista in vacanza accosta l’auto per scendere e consultarli?

La ratio del provvedimento delle targhe alterne è quella di non consentire l’arrivo di veicoli in Costiera Amalfitana, con i controlli da coordinare ai quattro varchi di accesso: a Vietri sul Mare, colli di Sorrento, Agerola e Valico di Chiunzi. Come una sorta di gate provvisorio, di prova generale di quella che sarà l’organizzazione della viabilità mediante l’agognato progetto della zona a traffico limitato di tipo territoriale, idea partorita nel 2019 e che richiede ancora tempo per la realizzazione. Gli agenti della Municipale di Maiori fanno controlli a campione a Capo d’Orso, quelli di Amalfi a Luna Rossa: le numerose multe da 80 euro circa serviranno a rimpinguare le casse comunali, ma il disagio permane.

Si continua a brancolare nel buio, anzi, imprigionati negli abitacoli sotto il sole della Costiera.

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