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Troppi B&B e case vacanza ad Amalfi: Abbac ritorna sull’emergenza abusivismo ricettivo

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«Prendiamo atto che il sindaco di Amalfi abbia sollevato il rischio di turistificazione sul territorio, dichiarandolo in consiglio comunale.  Sono anni che a più riprese abbiamo sollevato la questione». Lo dicono in una nota congiunta il presidente dell’Abbac (Associazione dei Bed & Breakfast ed Affittacamere della Campania), Agostino Ingenito e il delegato per la Costa d’Amalfi Agostino Della Pietra.

«Ci permettiamo di ricordare che alcuni anni fa, presentammo e pubblicammo ufficialmente anche un elenco di annunci di abusivi ma fummo duramente attaccati anche dalle stesse istituzioni locali con minacce di diffide e denunce – spiegano – . Certo, esistono contraddizioni palesi di competenze regionali e nazionali che riguarda anche il nostro settore ricettivo extralberghiero, regolato sia dalle leggi regionali 5 e 17 del 2001 ma anche del Dl nazionale 50/2017 sulle locazioni brevi. Tuttavia il sindaco di Amalfi può svolgere diverse azioni di controllo e monitoraggio, con sue specifiche competenze sia per verifiche ispettive, preventive e di routine contro abusivismo, illegittimità e difformità urbanistiche ed esercizio irregolare di attività professionali. Oltre che effettuare un’analisi del fabbisogno abitativo per accertare le reali necessità di famiglie e residenti. È lo stesso sindaco che dichiara che questo aumento di strutture ha portato a più gettito per tributi ed oneri oltre che garantire riqualificazione del patrimonio edilizio privato».

Per Ingenito e Della Pietra è necessario «che l’ente si doti di un preciso cronoprogramma, con risorse e personale da impiegare sul territorio. Per quanto Amalfi possa essere estesa è certamente meno complicato rispetto ad una media città, di accertarsi delle regolarità urbanistiche di immobili trasformati in pseudo case vacanze senza alcuna scia o palesando difformi vani anche per tante altre strutture ricettive esistenti compreso alberghi. Gli uffici tecnici ricevono comunicazioni di avvio lavori per i quali si limitano a mera verifica documentale».

L’Abbac si chiede quali siano le azioni compiute in verifica di abusivismo ricettivo sul  territorio e come ha sinora svolto l’ente, azioni di controllo preventivo.  «Occorre lavorare ad una sinergia che dia maggiori risultati per monitorare il fenomeno per garantire tutela e salvaguardia delle comunità – sostengono Ingenito e Della Pietra -. La sostenibilità e l’equilibrio non sono parole da coniugare alla bisogna ma vanno combinate con delle scelte anche drastiche anche in relazione al marcato escursionismo, e sulle inaccettabili condizioni della mobilità». «Restiamo dunque disponibili a fornire un contributo per garantire qualità della vita, tutela delle comunità perché il turismo continui ad essere un’opportunità e non un danno per il territorio» conclude la nota.

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