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Dal Canada le nozze a Ravello: lo sposo ci ripensa, matrimonio annullato. E la sposa parte lo stesso

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di EMILIANO AMATO

Ravello è una delle principali destinazioni mondiali del wedding: coppie di ogni latitudine la scelgono per il loro matrimonio. Tra riti religiosi, civili e simbolici, quest’anno se ne celebrano più di 400. Ma non sempre tutto va a buon fine. La scorsa settimana ad esempio un banchetto nuziale per due sposi italo-canadesi è stato annullato. Motivo? Lo sposo ci aveva ripensato (cose da mettere in preventivo). Con un mese di anticipo rispetto alla data fissata per il “sì”, la comunicazione alla futura sposa e alla sua famiglia. Una doccia gelata per lei che aveva programmato tutto nei minimi dettagli. Doveva essere il giorno perfetto nel luogo da favola.

Oltre al danno anche la beffa, o viceversa. Già, perché immediatamente dopo aver asciugato le lacrime, si è dovuto procedere all’annullamento dell’evento prenotato due anni prima presso una nota struttura di Ravello. Conseguentemente alla disdetta di camere, fiorista, musicisti, fotografi, ecc, tra penali e richieste di rimborsi.

Gli invitati, una quarantina in tutto tra parenti e amici, sconvolti dalla decisione di lui, hanno attivato le pratiche di rimborso, senza poter evitare la cancellazione dei voli aerei prenotati con largo anticipo. Quindi cosa fare? Partire lo stesso e trascorrere una vacanza in Italia anche senza matrimonio. Naturalmente c’era soltanto la famiglia e qualche amica della futura sposa (perché malgrado tutto tale rimane) la quale, angosciata, ha cercato consolazione nella bellezza dei luoghi, trovando la solidarietà degli operatori turistici che erano a conoscenza dei fatti. Ospitalità è anche questo. La più adirata si sarebbe mostrata la futura suocera che non aveva ancora smaltito i postumi dell’affronto. Comprensibile. Del banchetto nuziale cancellato, recuperato il 60% del totale. E questa può essere l’unica buona notizia.
Ma si sa che non tutte le tempeste arrivano per distruggerti la vita: alcune arrivano per pulire il tuo cammino.

NOTA DEL DIRETTORE

L’invito ai lettori è quello di prendere a riferimento testate giornalistiche regolarmente registrate al tribunale con un direttore responsabile, non blog di natura commerciale che mescolano notizie di cronaca con pubbliredazionali per meri scopi promozionali. Molte di queste, come avvenuto oggi, sono fake news. Quella del giornalista è una professione di grande responsabilità.

Il Quotidiano della Costiera consulta fonti qualificate, nel rispetto dei codici deontologici della professione, secondo cui “è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede” (legge su “Ordinamento della professione giornalistica del 3 febbraio 1963 n. 69”).

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