di NOVELLA NICODEMI
Una festa memorabile, in un’ambientazione da favola, che ha celebrato l’estate nella sua pienezza, nel momento in cui la stagione è al massimo della sua maturità e, contemporaneamente, comincia impercettibilmente a digradare nell’evanescenza autunnale. E’ quella che si è svolta lo scorso 16 agosto nell’incantevole eremo di Villa Cimbrone, a Ravello.
La festa di mezza estate, titolo estremamente suggestivo che evoca le atmosfere shakespeariane, suona come un inno gioioso alla vita, una dimostrazione di gratitudine verso la natura per i frutti che la terra offre e che si ha il piacere di gustare attraverso la riproposizione delle ricette della tradizione.
Nella fiabesca location che incantò Greta Garbo, nei meravigliosi giardini proiettati sul mare che sembra estendersi all’infinito, lambito all’orizzonte dal cielo stellato della stessa tonalità, si è reso omaggio alla stagione più bella dell’anno con una serata magica all’insegna della tipicità e della spensieratezza.
Questo il significato profondo di un festeggiamento molto sentito, aperto agli ospiti di casa e ai concittadini ravellesi, che la famiglia Vuilleumier, dopo lo stop forzato determinato dall’emergenza sanitaria, ha inteso ripristinare. Da sempre luogo iconico, Villa Cimbrone, uno dei monumenti simbolo di Ravello che ospita eventi esclusivi, ha aperto le sue porte a quanti, turisti o residenti, hanno inteso prendere parte all’evento esclusivo, tipico e raffinato, un perfetto ossimoro.
La festa di mezza estate è stata tutto questo: un percorso nelle tradizioni gastronomiche del territorio, scandito da tappe di degustazione ai pittoreschi chioschi allestiti come carretti di una festa di paese di altri tempi. Per una sera la villa si è trasformata in un vero e proprio borgo.
La scenografia ideata nell’ampia area verde a strapiombo sul mare è stata un magistrale colpo d’occhio, da togliere il fiato: filari di luci scintillanti appese agli alberi, le lanterne, le zone di penombra, tutto studiato nei minimi particolari per creare un’atmosfera da pellicola degli anni Cinquanta. Un impatto emotivo forte, sollecitato anche dalla selezione musicale veramente riuscita: dalle canzoni della tradizione classica napoletana ai successi contemporanei agli evergreen della disco ’70-80, le note musicali hanno regalato energia vitale e voglia di ballare, di scatenarsi all’insegna dell’allegria.
Un itinerario del gusto studiato per accompagnare i partecipanti nella particolarissima esperienza sensoriale appositamente studiata per loro: dal cuoppo fritto con la gustosa frittatina di pasta al vino rosso con le percoche, è stato tutto un crescendo di sapori antichi, in uno sblocco di ricordi di un’età primitiva come quella della nostra fanciullezza, quando questi erano i sapori più autentici e genuini, capaci di restituire un sorriso dopo le fatiche della giornata, gli impegni di studio o lavorativi.
Pietanze semplici, preparate con ingredienti freschi e selezionati nelle quali si ritrova la propria identità. Il sale e il limone versati in pioggia generosa sul per e ‘o muss, il sale in abbondante cascata sulle bionde e saporite pannocchie hanno riportato gli ospiti alla vita dei campi, a un’epoca preindustriale, alla scansione del tempo che nei paesi aveva il suo orologio naturale all’insegna della lentezza, un ritmo rilassato, a misura d’uomo. Tutto questo coniugato con primi piatti dalla vocazione marinara come le penne alla genovese di tonno, o con i prodotti tipici dei Monti Lattari come i latticini caldi, prodotti al momento da mani sapienti, per poi finire in bellezza e dolcezza con le melanzane alla cioccolata, le immancabili sfogliatelle lisce e ricce e il rinfrescante gelato nel corner dedicato. Una magia che potrà essere nuovamente vissuta nell’estate 2024.
