Dall’11 al 13 aprile si terrà ad Amalfi il convegno internazionale di studi “Il Tirreno nel Medioevo. Mobilità sociale, traiettorie politiche e interscambi culturali”, organizzato dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana in collaborazione con le Università di Salerno (Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale) e Cagliari (Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali) e con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Campania e del Comune di Amalfi.
L’evento vedrà la partecipazione di oltre quaranta studiosi, provenienti da diversi atenei italiani e esteri, che nella meravigliosa cornice offerta dalla Biblioteca Comunale “Pietro Scoppetta” di Amalfi si confronteranno sullo studio del Mar Tirreno in età medievale. Attraversarne le acque, nel Medioevo, significava entrare in contatto con altre genti, merci provenienti da aree lontane, credo religiosi differenti. Sulle coste tirreniche si confrontarono diversi attori politici, da quelli più “spregiudicati” come Napoli, Gaeta e Amalfi, all’ambiziosa Roma alla Corsica e alla Sardegna – ritenute troppo a lungo “fuori dai giochi” nello scacchiere politico del Mediterraneo occidentale – fino alla Sicilia islamica, all’Ifriqiya (l’Africa settentrionale) e Al-Andalus (la Penisola Iberica) e ai Franchi. Senza dimenticare il “convitato di pietra”: l’Impero bizantino.
I lavori saranno strutturati in nove panel tematici, che spazieranno tra arte, storia e archeologia, introdotti da una prolusione a cura di Antonio Musarra dell’Università “La Sapienza” di Roma e termineranno con le conclusioni di Marcello Rotili, già ordinario presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Il Centro di Cultura e Storia Amalfitana ha indetto per l’occasione anche cinque borse di studio, per studenti, specializzandi, dottorandi e ricercatori interessati, che arricchiranno ulteriormente l’evento.
La manifestazione convegnistica, in presenza, verrà trasmessa anche in diretta streaming sul canale Youtube del Centro di Cultura e Storia Amalfitana.
L’evento si svolge in collaborazione con: Ministero della Cultura; Regione Campania; Comune di Amalfi; Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Salerno; Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari