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Morte Mons. Francesco Nolè, a Ravello si avviò alla vita religiosa

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Monsignor Francesco Nolè, arcivescovo di Cosenza-Bisignano è deceduto a Roma all’età di 74 anni. Era ricoverato al Policlinico Gemelli dal 30 agosto scorso in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Da mesi combatteva contro una malattia invasiva. Era nato a Potenza il 9 giugno del 1948.

Questo l’annuncio della Diocesi di Cosenza-Bisignano: «Dopo alcuni giorni di intensa sofferenza offerta con grande lucidità per la sua Sposa di Cosenza-Bisignano e per l’intera Chiesa all’età di 74 anni l’Arcivescovo Metropolita bruzio si è addormentato nel Signore. L’intera Chiesa cosentina si unisce in preghiera per l’anima benedetta del Suo amato Padre e Pastore ed invoca con fede il premio dei giusti al Signore della Vita. La Vergine Addolorata presso il Suo Figlio consoli la nostra Chiesa particolare, la sua famiglia e la sua mamma».

Ministro provinciale dei Frati minori Conventuali di Napoli dal 1994 al 2000, poi Vescovo di Tursi-Lagonegro fino al 2015 e infine arcivescovo di Cosenza-Bisignano è stato legato visceralmente a Ravello fin dalla giovane età.

Al Collegio Serafico di San Francesco, tappa obbligata per la formazione dei giovani religiosi di Campania e Basilicata, si avviò, il 20 settembre del 1959, a soli 11 anni, alla vita religiosa, formandosi alla scuola dell’indimenticabile Padre Andrea Sorrentino.

Con la voce rotta dalla mestizia, Padre Francesco Capobianco ha detto: «Ho perso l’amico di una vita».

Padre Nolè ha continuato a sostenere le iniziative del Convento di Ravello, favorendo i rapporti di amicizia fraterna tra le comunità di Ravello e Potenza nel nome del Beato Bonaventura di cui è stato devoto. Il 30 giugno del 2014 presiedette la solenne celebrazione in occasione dell’annuale pellegrinaggio dei potentini a Ravello con l’accensione della lampada a olio posta dinanzi all’urna del Beato Bonaventura.

Di recente aveva mostrato rammarico il declassamento del glorioso Convento di Ravello. La dipartita di monsignor Nolè giunge dopo appena una anno da quella di un altro lucano innamorato di Ravello e della sua comunità francescana: Padre Gianfranco Grieco. Due uomini e religiosi autorevoli, figli di San Francesco, la cui memoria rimarrà per sempre sotto il cielo di Ravello.  

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