Vittorio Senatore potrebbe essere stato investito. I pm riaprono le indagini dopo tre anni esatti dalla morte del 16enne originario di Cetara, avvenuta il 15 settembre 2019 in un incidente stradale a Via Benedetto Croce, strada che unisce Salerno a Vietri sul Mare.
«Nostro figlio è morto investito da uno scooter» hanno sempre sostenuto Mamma Monica e papà Domenico Senatore che in questi tre anni non si sono mai arresi, chiedendo giustizia per il loro angelo.
Indagati tre coetanei del ragazzo, tra cui colui che era in sella allo scooter di Vittorio al momento dell’impatto.
«Un segnale arrivato da nostro figlio, adesso inizia la guerra» hanno dichiarato i genitori che hanno sporto denuncia, con tanto di nomi e cognomi, finita sulla scrivania del procuratore capo della Repubblica di Salerno Giuseppe Borrelli e dell’aggiunto Francesco Soviero, chiedendo di riaprire le indagini.
La ricostruzione ufficiale della Procura, mai avvalsa di autopsia, che segnalava come causa del decesso le gravissime lesioni interne provocate dallo scivolamento, infatti, non hanno mai convito i Senatore, né i loro consulenti tecnici, i medici legali Angelo Rizzo e Giuseppe Consalvo. Quel tipo di ferite (scoppio del fegato, distacco del rene, fratture costali), infatti, a loro dire possono essere causate soltanto da uno pneumatico sull’addome.
I genitori di Vittorio accusano tre amici del figlio: i primi due, quelli in sella allo scooter, d’omicidio stradale, il terzo, che era sullo stesso ciclomotore della vittima, di favoreggiamento personale.