È allarme peste suina africana anche in provincia di Salerno.
Cinque carcasse di cinghiale, in stato di decomposizione, sono state rinvenute nei giorni corsi tra le colline e le montagne salernitane, a sud del capoluogo. Le successive analisi hanno confermato che gli animali avevano contratto la PSA.
Attualmente il fenomeno sembra delimitato ai territori dei comuni di Buonabitacolo Casalbuono Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Montesano sulla Marcellana, Padula, Sanza e Sassano.
A confermarlo è la direzione generale delle Politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Campania che invita associazioni venatorie ad allertare le locali squadre di caccia al cinghiale “a svolgere un attento monitoraggio del territorio di appartenenza al fine di acquisire le informazioni utili a una migliore definizione del fenomeno”.
La Psa è una malattia virale dei suini e cinghiali selvatici che causa un’elevata mortalità negli animali infettati.
Il virus che la provoca, innocuo per l’uomo, può generare importanti disagi socio-economici in quanto le aree interessate subiscono notevoli perdite economiche a causa della morte degli animali, delle restrizioni agli spostamenti di maiali, cinghiali selvatici e loro prodotti, nonché del costo delle misure di controllo.
La malattia già presente in Italia, in particolare in Sardegna da decenni e da inizio 2022 in Liguria e poi in Piemonte, nel Lazio e ultimamente in Calabria, si sta diffondendo proprio attraverso i cinghiali selvatici.