Quella a cui abbiamo assistito ieri sera ad Amalfi è senza dubbio una delle processioni più suggestive mai svoltesi nel giorno del patrocinio di Sant’Andrea. Un evento carico di significati che non si celebrava da tre anni a causa dell’emergenza pandemica. Complice l’improvviso blackout dovuto al sovraccarico alla rete elettrica, che ha lasciato al buio il centro cittadino, lo scenario è stato totalmente stravolto, riportandoci a un altro grande momento di fede caro agli Amalfitani, dove le luci si spengono necessariamente. Quella suggestione che solo qui si prova due giorni prima della Pasqua, per una casualità è stata momentaneamente “trasferita” al “Vecchiariello” (così qui viene chiamato il primo degli Apostoli chiamati da Gesù) col busto argenteo illuminato dalle sole file di lampadine ai suoi piedi a squarciare l’oscurità.
La fotografa di Piano di Sorrento, Annamaria Vinaccia, col suo obbiettivo è riuscita a cogliere queste suggestioni attraverso un gioco di luci e ombre.
Il corteo si è concluso, come da programma, con la tradizionale corsa sulla scalea del Duomo. Qualche dubbio circa la possibilità di rimandare l’atteso evento per il terzo anno consecutivo, a causa della scarsa visibilità, era stato preventivato dai portatori che alla fine, spinti dall’incitamento della folla, hanno deciso di correre. Non appena il pesante busto è stato disposto, pronto per la salita, dalla piazza gremita di fedeli, turisti e semplici curiosi, si sono accese miriadi di luci. I display degli smartphone hanno dato vita a uno sbalorditivo effetto.
Il via è stato dato dal portatore più anziano. E all’improvviso la statua ha cominciato a “volare” verso l’alto. Una fatica immane, ma ben tollerata dai portatori, che hanno affrontato i sessantadue gradini con fede e determinazione (e al buio). Una tradizione che si tramanda di padre in figlio.
A supportarli la folla trepidante che sorregge gli ammantati di porpora nello sforzo finale attraverso l’incitamento “Forza Sant’Andrea!”, a mo’ di tifo da stadio. Grazie alla formidabile spinta del sentimento popolare, la statua man mano guadagna la vetta. E all’arrivo in cima, fiat lux: si riaccendono, come per magia, con una simultaneità inimmaginabile, le luci nell’atrio del sagrato e nella piazza, per lo stupore generale.
Segnali, evidenti, interpretabili a diversi livelli. C’è la luce che torna a vincere l’oscurità; c’è la fatica dell’uomo, il suo sacrificio, le sue braccia, la sua schiena; la salita verso l’alto; la profonda devozione; l’umiltà, la pietà, la richiesta di protezione e di intercessione. Così i discendenti dei padroni dei mari nell’Alto Medioevo onorano il loro Protettore.
Foto: Annamaria Vinaccia