Delitto di frana colposa. Questo il titolo di reato per i quali questa mattina il gup del Tribunale di Salerno, Giandomenico D’Agostino, a margine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio il vicesindaco di Amalfi Matteo Bottone e l’ingegnere Pietro Fico, responsabile del settore Innovazione e Ambiente del Comune, per la frana del 2 febbraio 2021 che soltanto per fortuna non causò vittime.
Stralciata e archiviata, invece, la posizione del dirigente dell’Ufficio tecnico comunale Giuseppe Caso.
L’accusa perché, in cooperazione tra loro, Bottone e Fico non si sarebbero attivati, tempestivamente, al fine di individuare, compiutamente, le cause dell’evidente avvallamento, a loro noto, della pavimentazione della pedonale di Via Annunziatella malgrado “plurime segnalazione da parte di cittadini e tecnici fin dalla data del 6 novembre 2020”. Dagli atti si evince che il 5 ottobre 2020 il vicesindaco Matteo Bottone eseguì anche un sopralluogo con due geologi, in quanto uno degli avvallamenti aveva determinato “visibili fratture lungo la base del prospetto principale dell’abitazione della famiglia Cobalto”. Allegato anche corredo fotografico di quelle lesioni, fornite dalla stessa famiglia. In quella circostanza, rimarcava la Procura, nessuno dei tre si sarebbe adoperato “al fine di risolvere le segnalate criticità che determinavano l’evento franoso del costone Vegliandola di Amalfi all’altezza della strada comunale di via Annunziatella i cui detriti inondavano la Statale 163 all’altezza della galleria di via Matteo Camera e della sottostante via lungomare dei Cavalieri”.
Il consulente tecnico del Pubblico Ministero, invece, ha sostenuto che tutti gli interventi richiesti dopo le segnalazioni erano stati eseguiti correttamente e tempestivamente. Si tratta di criticità ravvisate tra il 2017 e il 2020, quattro attività manutentive sulla Via Annunziatella su sottoservizi come tubature degli scarichi fognari e condotta idrica. Regolari e tempestivi sarebbero stati gli interventi della società Ausino.
Ma per il gup Bottone e Fico, pur consapevoli delle circostanze e degli avvallamenti non si sarebbero attivati tempestivamente per far fronte al pericolo incombente.