di EMILIANO AMATO
Massimo Coda è uno dei migliori attaccanti della Serie B, con importanti esperienze in A. I suoi gol hanno contribuito a riportare il Genoa in massima serie dopo un anno di purgatorio. Coda, nativo di Cava de’ Tirreni è uno che vede la porta come pochi e questo Alberto Gilardino, da ex attaccante, lo sa bene.
Quando è nato, nel 1988, il Napoli di Maradona inanellava un successo dietro l’altro. In quella squadra c’era, con il pibe de oro, un altro grande attaccante: Antonio Careca, protagonista del secondo scudetto nel 1990. L’ex calciatore brasiliano che tirava le “bombe”, ultimo ad aver vinto lo scudetto con la maglia azzurra 33 anni fa, si trova a Napoli invitato in occasione di grandi festeggiamenti per la conquista dello titolo.
Coda è di casa in Costiera Amalfitana e ieri si è dimostrato perfetto anfitrione ospitando Careca in uno dei luoghi a lui più cari: il ristorante Torre Normanna di Maiori. Con loro c’era anche il difensore napoletano Gaetano Letizia che con Coda ha condiviso l’esperienza al Benevento (Classe 1990 è nativo di Pianura). Sulla tavola con vista mozzafiato sulla Costiera Amalfitana, Careca (che a 62 anni mostra una invidiabile condizione fisica) ha raccontato ai giovani colleghi storie e aneddoti di quel grande Napoli, ma soprattutto dell’immenso Diego Armando Maradona. Con loro anche il confronto tra il calcio di ieri e di oggi, le differenze tecniche e tattiche. Il tutto tra una portata e l’altra, i piatti esclusivi della raffinata proposta dei fratelli Proto, accompagnati dagli eccellenti vini bianchi della costa.
Al termine immancabile foto di rito con Ivano Proto, grande tifoso azzurro, visibilmente emozionato ad aver ospitato un pezzo di storia vivente del calcio. Indimenticabile il coro a lui dedicato al San Paolo: “Carè, Carè, Carè, tira la bomba”.