di PADRE ENZO FORTUNATO
In questi giorni così importanti per l’intera cristianità vi porterò a Greccio, dove san Francesco ha inventato il presepe. Una risposta alla guerra, al Papa, all’aggressività dominante delle Crociate. Poi andremo a Scala, il luogo dell’armonia che ispirò San Alfonso Maria de’ Liguori nella composizione del canto natalizio per antonomasia, “Tu scendi dalle stelle”. E poi risaliremo alle origini, a Betlemme, e alla vicina Nazareth, a quella notte che ancora scandisce il nostro tempo in un prima e un dopo Cristo.
C’è stato un giorno, dunque, in cui nascere ha significato lo spezzarsi di un tempo ciclico e la sua apertura verso il futuro. Quel giorno è nato il figlio di Dio. Da quel giorno parla all’uomo. Per di più, in una grotta «al freddo e al gelo» tra un bue e un asinello. Non c’è nascita più rivoluzionaria di questa.
Ma come raccontare allora “la” storia per eccellenza per “sorella” televisione? E come farlo senza dimenticare il monito di Benedetto XVI («Il Natale non è una favola per bambini, ma la risposta di Dio al dramma dell’umanità in cerca di vera pace»)? È necessario recarsi fisicamente in quei luoghi sacri cercando di farne risuonare la spiritualità, la forza, la storia. Se opportunamente coordinati, la tecnologia e il racconto possono ispirarci e creare fraternità. Un racconto sempre in cammino, a misura d’uomo, dove si possa percepire come ogni parola non sia semplicemente astratta ma espressione di un corpo che la sente e che la vive. Non è anche questo il messaggio ispirato dal mistero dell’Incarnazione? San Francesco nel suo presepe volle rendere presente attraverso la sua corporeità il Natale di Betlemme, «la festa delle feste». Eppure ancora oggi, come scriveva Ungaretti, «non v’è pace nel cuore dell’uomo / Anche con Cristo e sono venti secoli / il fratello si scaglia sul fratello / Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino / che morirà poi in croce fra due ladri?».
Gli appuntamenti sono quattro il 25 dicembre su rai1 in seconda sera dopo Alberto Angela e più su Rai3 il 25, il 26 dicembre e il 1 gennaio alle 15.45. Insieme per raccontare la notte delle notti. Vi aspetto.