Nel mese di ottobre dello scorso anno è partito un interessante progetto interdiocesano: “la chiesa come ambiente: supporti visivi per l’accessibilità”. Sono coinvolte oltre alla diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni anche quelle di Roma, Firenze, Palermo, Acireale, Bari, Rossano-Cariati, Pesaro, Oppido-Palmi e Cassano allo Jonio.
Il programma prevedeva anche un corso, curato da Maria Grazia Fiore, durante il quale sono stati realizzati supporti visivi ricavati dalla CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa). ”E’ una opportunità –ha spiegato Fernanda Cerrato, responsabile Servizio diocesano per la pastorale delle persone con disabilità – per favorire l’accessibilità a persone con disabilità cognitiva secondo un’impostazione metodologica catechetico-liturgica”.
Nella sua prima fase che si è conclusa lo scorso 24 gennaio, infatti, è stata realizzata una segnaletica funzionale degli ambienti comunitari della parrocchia di Sant’Alfonso, sia interni che esterni. A giorni il via alla seconda fase. Lo scrive il quotidiano La Città oggi in edicola in un articolo a firma di Franco Romanello, presidente dell’Associazione giornalisti Cava-Costa d’Amalfi “Lucio Barone”.
“L’obiettivo sarà la realizzazione di agende visive e tabelle di comunicazione – ha continuato Cerrato – per diverse attività ed eventi a partire dalla celebrazione eucaristica. Infine, si provvederà alla realizzazione di testi semplificati con criteri di scrittura controllata per le comunicazioni parrocchiali”. Per portare avanti questo progetto pilota è stata scelta la parrocchia di Sant’Alfonso, per le sue già buone basi di l’accessibilità motoria, per la disponibilità e sensibilità del parroco don Gioacchino Lanzillo, ed in continuità con il cammino inclusivo iniziato già lo scorso anno per i “fratelli” sordi. “L’auspicio è quello di estendere questi progetti di inclusione ecclesiale e pastorale – ha concluso Cerrato – a tutte le parrocchie della diocesi nonché al museo diocesano e all’emporio solidale della Caritas. A breve consegneremo presto un pittogramma realizzato ad hoc. Speriamo si possa avviare quanto prima un’azione sinergica su più fronti pe permettere a tutti fratelli e le sorelle con bisogni complessi di poter essere pienamente inclusi nell’attività pastorali ed ecclesiali sul nostro territorio diocesano”.
E’ toccato a Mons. Mons. Orazio Soricelli, arcivescovo dell’arcidiocesi di Amalfi-Cava, che ha sempre creduto e favorito questa progettualità, il compito di apporre simbolicamente l’ultimo pittogramma che raffigura l’altare maggiore della chiesa Sant’Alfonso.