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Cetara, il dehor del bar risulta abusivo: sequestro e ordinanza di rimozione

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Scaduta l’autorizzazione paesaggistica, il dehor risultava abusivo. E il Comune di Cetara ha emesso ingiunzione di rimozione per una struttura provvisoria destinata a sala esterna di un bar antistante un’antica palazzina del fronte mare. Il provvedimento, che porta la firma del responsabile dell’Area Tecnica, Edilizia Privata e Urbanistica, è conseguente al sequestro operato lo scorso 16 gennaio dagli uomini della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Salerno.

Il dehor di circa 36 metri quadrati, delle dimensioni di 5,85 metri x 5,95, dell’altezza di 2,61 metri, era costituito da travetti e pilastrini in alluminio di colore bianco, con copertura in lamelle orientabili.

La struttura risultava chiusa lateralmente con elementi frangivento in vetro e tende in pvc retrattili con automatismo elettrico, il tutto montato stabilmente su suolo pubblico da circa cinque anni. Un vero e proprio ambiente aggiunto al bar in uno degli angoli più caratteristici del borgo marinaro.
Ma l’autorizzazione paesaggistica, risalente al 2017, rilasciata dal Comune di Cetara sulla base del parere favorevole della Soprintendenza, risultava scaduta nel settembre scorso. Al sequestro delle fiamme gialle è seguita, quindi, ordinanza di smontaggio dell’opera col ripristino dello stato dei luoghi entro novanta giorni.

Cetara, come il resto della Costa d’Amalfi, rientra in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed è patrimonio UNESCO. Ma l’opera doveva risultare compatibile anche con i vincoli del piano urbanistico comunale (PUC). Infatti, per ogni struttura permanente (anche quelle leggere amovibili) che insistono su suolo comunale occorrerebbe anche un titolo edilizio specifico. Nell’ordinanza di rimozione si fa riferimento a una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) emessa per la ristrutturazione del locale bar, ma per le ipotesi di costruzione ex novo di dehor sarebbe stato necessario, in base alla normativa vigente e agli orientamenti giurisprudenziali consolidati, il permesso a costruire, che non risulterebbe essere stato rilasciato.
Inoltre, sulla zona, insisterebbe anche il ‘rischio colata’ secondo le prescrizioni dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale.

Dettagli, si direbbe. Il professionista a capo dell’Area Tecnica, Edilizia Privata e Urbanistica del Comune di Cetara che ha firmato l’ingiunzione di rimozione della struttura, risulta essere il figlio del titolare dell’immobile in cui si svolge l’attività di bar (non il gestore), ex funzionario comunale in pensione da qualche anno. Dettagli, anche questi, a supporto della completezza dell’informazione.

Il proprietario del bar dovrà ottemperare, entro novanta giorni, al ripristino dello stato dei luoghi e nel frattempo potrà ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale avverso il provvedimento.

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