Si è ripetuta nella scorsa notte la pratica della transumanza in Costiera Amalfitana. L’attività di migrazione stagionale di greggi, mandrie e pastori in differenti zone climatiche, ancora resiste all’economia turistica e si ripete con cadenza ciclica. Un evento unico sulla Statale 163 “Amalfitana”, con circa 200 tra capre e pecore che riscendono le fredde montagne da Agerola per iniziare la loro migrazione il villaggio di Erchie in cerca di temperature più miti.


Anche quest’anno Giovanni, Franchina e i loro figli hanno percorso per circa trenta chilometri la principale arteria della Costiera – a piedi -, in una notte, attraversando i comuni di Furore, Conca dei Marini Maiori, Amalfi, Atrani, Ravello, Minori e Maiori per poter raggiungere il borgo costiero dove resteranno fino all’inizio della prossima estate, quando faranno ritorno ad Agerola.


E’ questa una delle tradizioni più suggestive della Costiera, dal dicembre del 2019 dichiarata patrimonio dell’umanità. La tradizionale pratica di migrazione stagionale del bestiame, è stata iscritta, all’unanimità, nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.