C’è anche un rappresentante della Costa d’Amalfi tra gli allievi della “Scuola delle Arti e dei Mestieri” della Fabbrica di San Pietro.
Gennaro Amato di Ravello da lunedì prossimo inizierà il percorso formativo in Vaticano. Il 22enne studente al terzo anno del corso di laurea in Restauro e Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, nonché apprezzato artigiano del legno alla bottega del padre Raffaele, rientra nella ristretta lista dei venti giovani italiani e stranieri, tra scalpellini, marmisti, falegnami, muratori e decoratori, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ad aver superato i test di accesso alla scuola.
Le lezioni si svolgeranno presso i locali e i laboratori della Fabbrica di San Pietro, con gli studenti che risiederanno presso una struttura di soggiorno poco distante dalla Basilica.
Due gli obiettivi: la crescita professionale e spirituale dei giovani artigiani e lo sviluppo delle abilità manuali, l’apprendimento storico-artistico, la conoscenza dei materiali impiegati e l’acquisizione di competenze tecniche e tecnologiche.
I corsi, della durata di sei mesi, prevedono la frequenza in presenza e obbligatoria. Per il primo anno i tre corsi in programma sono rivolti a scalpellini e a marmisti, a muratori stuccatori e decoratori, e a falegnami. Compongono il corpo dei docenti, professori universitari provenienti da diversi atenei italiani, il personale dell’Ufficio Tecnico della Fabbrica di San Pietro e artigiani di comprovata esperienza.
Gennaro Amato, classe 2000, è una promessa dell’artigianato italiano. Giovane dalle indubbie capacità, dal talento innato, è figlio d’arte. Si è formato, sin da bambino, alla scuola del padre Raffaele, pregevole falegname e artista della manifattura, di cui è riconosciuta e apprezzata la perizia. Dopo il diploma tecnico all’istituto “Basilio Focaccia” di Salerno, si è iscritto al corso di laurea in Restauro e Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Tra i principali interventi svolti con suo padre, gli accurati recuperi di portoni lignei di diverse chiese di Ravello (Duomo e San Giovani del Toro su tutti), nonché di alberghi storici come il Caruso e Villa Cimbrone. Autori di artistici presepi napoletani, insieme hanno riportato all’antico splendore e preservato altri importanti tesori di fede, restituendoli alla venerazione del popolo.
La “Scuola delle Arti e dei Mestieri” è stata pensata per trasmettere alle nuove generazioni di artigiani il sapere tecnico degli antichi e le competenze necessarie per svolgere il proprio servizio nella Basilica Vaticana. Un’attività che si inserisce nel solco di una tradizione antica.
Attraverso questo progetto, la Fabbrica sceglie oggi di recuperare quel “sapere pratico”, legato al saper fare, che viene trasmesso da generazione in generazione come “atto creatore” della propria missione. Le fonti di archivio documentano che la Scuola del Settecento era gratuita, voluta per la formazione dei giovani artigiani di tutta Roma, aperta la sera e nei giorni festivi per permettere agli allievi di lavorare la mattina. Era questa scelta un atto di amore e di responsabilità, un modo per trasmettere alle nuove generazioni le competenze necessarie per svolgere il proprio servizio nella Basilica Vaticana, scrigno di straordinari capolavori di arte e fede.