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Elezioni 25 settembre, come si vota per Camera e Senato: la guida

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Le elezioni del 25 settembre si svolgono secondo le regole previste dal Rosatellum, la stessa legge elettorale con cui si andò a votare alle politiche del 2018. Quest’anno, però, vengono introdotte due novità: il diritto di voto al Senato per i diciottenni e il taglio dei parlamentari, che passano da 945 a 600 dopo l’entrata in vigore della riforma costituzionale del 2020.

Le modalità di voto

Possono recarsi a votare nel proprio comune di residenza, dalle 7 del mattino alle 23 di domenica 25 settembre, tutti i cittadini italiani provvisti di tessera elettorale e documento di riconoscimento. Nel caso in cui la tessera elettorale dovesse essere smarrita o con tutti gli spazi per i timbri occupati, si può richiedere gratuitamente agli uffici elettorali del proprio comune una copia, anche durante lo stesso giorno delle elezioni.

Come si vota: le due schede elettorali

All’elettore verrà consegnata una scheda rosa per i candidati alla Camera dei Deputati e una scheda gialla per il Senato. Esistono diversi modi per esprimere le proprie preferenze sulla scheda elettorale ed è utile conoscere cosa non bisogna fare per rendere nulla la scheda.

Con una X si può sbarrare il nome della candidata o del candidato all’uninominale, dove dovrà prendere almeno un voto in più degli altri candidati in quel collegio, per poter essere eletto. In questo modo, il voto espresso verrà ripartito proporzionalmente anche tra le liste indicate sotto il nome sbarrato.

La X può essere messa anche solo sulla lista o una delle liste presenti nel riquadro del proporzionale. Così il voto andrà direttamente anche alla candidata o al candidato dell’uninominale sostenuto dalla lista sbarrata. La preferenza così espressa sarà per l’elenco dei 4 nomi, che verranno eletti nell’ordine determinato dalla lista, in proporzione ai voti presi in quel collegio.

Il voto è valido anche se si decide di sbarrare sia un candidato all’uninominale che una lista che lo sostiene ed è valido anche se, per votare una lista al proporzionale, si decide di sbarrare sia il simbolo che l’elenco dei nomi a fianco.

Non è previsto il voto disgiunto. Non è, quindi, possibile esprimere una preferenza per un candidato all’uninominale e per una lista diversa da quelle che lo sostengono.

La scheda viene considerata nulla anche se sono presenti segni riconoscibili, come disegni o matite, se viene utilizzata una matita diversa da quella copiativa consegnata al seggio e se vengono espressi più voti di quanto è possibile.

redazione
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