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Erchie, Lido “Adriana” potrebbe essere demolito già in estate. Avviate le procedure

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Rischia di essere abbattuto proprio all’inizio della stagione estiva lo stabilimento balneare Lido “Adriana” della spiaggetta di Erchie, nel comune di Maiori.

In ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato pubblicata l’11 marzo scorso, il Comune di Maiori ha infatti indetto una manifestazione di interesse per procedere all’abbattimento immediatamente eseguibile delle strutture abusive.

Si tratta di tre distinte piattaforme in cemento per un totale di 292 metri quadrati sulle quali erano ubicate una struttura fissa in pannelli di ferro e vetri e copertura in lamiere grecate con pavimento di quadroni di marmo per locali cucina e un bar, la sala ristorante con controsoffittatura in legno e doghe, oltre all’ingresso del bar e dello stabilimento balneare e ai servizi igienici con rampe di scale in muratura per l’accesso alla spiaggia. Un corpo uniforme e, pur realizzate in epoca non precisamente accertabile, non risultavano regolarmente autorizzate.

Già nel 2016 il Comune di Maiori, con l’ordinanza numero 48 del 12 settembre, aveva ordinato la demolizione delle opere in calcestruzzo. I titolari della struttura balneare impugnarono il provvedimento di demolizione e l’udienza di primo grado del Tribunale Amministrativo Regionale confermò che le opere si erano rivelate preesistenti e persistenti.

Con l’appello, l’Amministrazione comunale di Maiori evidenziò l’erroneità della pronuncia di primo grado, sostenendo che i manufatti risalivano al 1967, epoca in cui non era prescritto il rilascio di alcun titolo. A sostegno della tesi la documentazione fotografica depositata.

Nel 2021 la Sezione del Consiglio di Stato ha ritenuto indispensabile disporre accertamenti per attestare la presunta data di realizzazione delle opere incaricando il direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salerno che ha nominato il professor Geminiano Mancusi. Il tecnico ha esaminato gli atti e i documenti a disposizione, conducendo diversi sopralluoghi e sedute alla presenza dei tecnici incaricati dalle parti, presentando la propria relazione nel dicembre dello scorso anno.

Il tecnico incaricato ha illustrato che “fino alla data del 13.04.1956 i manufatti oggetto di verificazione erano certamente inesistenti”, verificando che in tale anno (fotografia dell’area reperita presso l’Istituto Geografico Militare) la spiaggia era ancora sostanzialmente libera, non riscontrando ingombri particolari.

Dalle carte e dai rilievi tecnici eseguiti nel tempo è emerso che le opere sono state realizzate progressivamente fino agli anni Ottanta del secolo scorso, confermando un’ulteriore e diverso intervento edilizio a seguito della mareggiata del 1987.

“Tenuto conto del materiale istruttorio acquisito al giudizio, la mancata antecedenza delle opere alla data del 1967 deve ritenersi l’ipotesi (di gran lunga) più plausibile” si legge dalla sentenza.

La manifestazione d’interesse per l’abbattimento delle opere abusive scade il prossimo 7 giugno.

L’importo a base di gara è di 70mila euro e la durata dei lavori è prevista in 15 giorni, naturali e consecutivi, decorrenti dalla data del verbale di consegna definitiva dei lavori.

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