Stangate in arrivo per gli utenti che hanno fruito di contenuti pirata, streaming illegale specialmente legato alle partite di calcio e ad altri eventi sportivi. Previste multe da 150 a 5.000 euro per chi utilizza il “pezzotto”. Lo ha annunciato il commissario dell’AgCom Massimiliano Capitanio attraverso i suoi profili social, commentando una notizia che riguarda la Spagna e il fatto che il Paese si sta muovendo nella stessa direzione. Un riferimento interessante, perché in Spagna è appena passata una ordinanza del Tribunale Commerciale di Barcellona che obbligherà gli operatori Internet spagnoli – Telefónica, Vodafone, Orange, MásMovil e Digi – a informare le autorità competenti e a fornire i dati e le informazioni di tutti gli utenti che si collegano ai server che trasmettono contenuti illegali.
Non è una sorpresa: fin dallo scorso anno sappiamo che la nuova legge anti pirateria rende più semplice individuare sia le fonti che i fruitori, quindi gli utenti, dei contenuti illegali, questo è possibile analizzando i dettagli dei pagamenti.
L’obiettivo è sempre lo stesso: bloccare la visione delle gare di ogni sport in maniera illegale (su tutte le piattaforme, comprese anche PlayStore, AppStore e Amazoncalcio), calcio in primis. Lotta alla pirateria avanti senza sosta.
Dopo tanto tergiversare, la piattaforma anti pezzotto (il cui nome tecnico è Piracy Shield) è entrata finalmente in vigore a partire dal primo febbraio.
“A breve, arriveranno sanzioni da 150 a 5000 euro, e questo, come per tutte le multe, è un passaggio che si vorrebbe evitare ma che si è reso necessario, anche perché chi fa business illegalmente sta facendo credere agli ignari utenti che non succederà nulla”.