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“Le mafie tra realtà e immaginari”, stasera a Cava de’ Tirreni convegno dell’Assogiornalisti con Libera

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“Le mafie tra realtà e immaginari” è il titolo dell’incontro in programma a Cava de’ Tirreni questa sera, giovedì 14 marzo, alle 18,00, presso la sala delle cerimonie del palazzo comunale. L’iniziativa dell’associazione Giornalisti Cava-Costa d’Amalfi “Lucio Barone” in collaborazione con Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, con il patrocinio del Comune di Cava de’ Tirreni si svolge in preparazione alla 29esima giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Ai saluti del sindaco Vincenzo Servalli e del presidente dell’Assogiornalisti, Francesco Romanelli seguiranno le relazioni di: Riccardo Christian Falcone di Libera “Semi di memoria, frutti di impegno: verso il 21 marzo”; Marcello Ravveduto (Università degli Studi di Salerno) “Le mafie nell’era digitale”Vincenzo Senatore, sostituto procuratore generale della Corte Suprema di Cassazione “Invisibilità delle mafie nel nostro tempo: il costo della legalità”. I lavori saranno moderati dal giornalista Adriano Mongiello.

«Con questa manifestazione – sottolinea il presidente dell’Assogiornalisti Francesco Romanelli – vogliamo prepararci a una importante ricorrenza annuale di sensibilizzazione e mobilitazione in ricordo delle vittime delle mafie. Un importante segnale partirà anche da Cava de’ Tirreni, è questa un’occasione per lanciare un segnale concreto di impegno comune contro le mafie e la corruzione».

“La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio ed avrà anche una fine” era l’opinione di Giovanni Falcone. “Parlate di mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”. Così Paolo Borsellino spronava i mezzi di informazione e la società civile a non arrendersi alla lotta a tutte le forme di criminalità organizzata.

«Tutti i colleghi giornalisti in ogni contesto in cui lavorano – conclude il presidente Romanelli – hanno l’obbligo morale di fare proprio l’invito del giudice Paolo Borsellino. Parlare di questo bubbone malefico significa creare cultura di legalità, ovvero mentalità nuova per porre le premesse per un vero cambiamento perché come ha evidenziato nei suoi scritti Giovanni Falcone tutte le organizzazioni malavitose si possono sconfiggere».

La manifestazione aderisce al progetto “Posto Occupato”, campagna di sensibilizzazione sociale contro la violenza sulle donne.

redazione
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