“L’essere come ritorno. Il concetto di riflessione nella filosofia di Hegel” è il titolo del libro di Michele Capasso, direttore generale della Fondazione Meridies di Scala. La fondazione ha spesso ospitato seminari sulla cultura e la filosofia tedesca, che in Costiera vanta una grande tradizione a partire dai tempi del Grand Tour.
La monografia, per i tipi di InSchibbolleth Edizioni, è da ieri acquistabile in libreria o su tutte le piattaforme online.
In tempi postmoderni, in cui la frammentazione rende la filosofia un esercizio quasi inattuale, è fondamentale ripensare le categorie del pensiero moderno. Considerata da Dieter Henrich, come “logica della logica”, la riflessione nella sua articolazione concettuale rappresenta la cellula ritmica del pensiero hegeliano e il luogo privilegiato per comprendere l’essenza della dialettica.
Testo per la quarta di copertina o sinossi estesa
La questione del cominciamento è probabilmente il tema più dibattuto della filosofia hegeliana. Al di là degli studi di carattere storiografico, l’interpretazione della prima triade dialettica – Essere, Nulla, Divenire – ha costituito il fondamento più o meno esplicito di varie e complesse teorie filosofiche. Tuttavia, il problema dell’inizio appare illuminato in modo inedito muovendo dai concetti di essenza e riflessione, dedotti nel secondo libro della Scienza della Logica, la Dottrina dell’essenza. Qui si comprende come il cominciamento non appaia come il prodotto di un gesto arbitrario, ma in quanto risultato di una necessità intrinseca al dispiegamento dell’Idea. L’essere, che inizialmente “appare” come mero presupposto, si rivela in verità solo alla luce del movimento riflessivo, che lo pone come «ritorno in se stesso». L’inizio si comprende così come un’operazione interna alla riflessione che, sospendendo se stessa, toglie il proprio porre. La riflessione nella sua articolazione concettuale rappresenta una sorta di “logica della logica” e il luogo privilegiato per comprendere l’essenza della dialettica.
Breve nota biografica
Michele Capasso è attualmente titolare di un assegno di ricerca in Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi “Federico II” di Napoli. Ha insegnato Storia della Filosofia contemporanea e Filosofia del Linguaggio presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Studioso dell’idealismo tedesco e della sua ricezione nel Novecento, si occupa del rapporto tra filosofia, estetica e tecnologia. Tra le sue pubblicazioni: La costruzione dell’assurdo. Senso e non senso nell’opera di Samuel Beckett (Stamen, 2024). Dal 2013 dirige la Fondazione Meridies.