Studiare in montagna, a metri metri d’altitudine, in una giornata soleggiata di primavera con panorama mozzafiato sulla Costiera Amalfitana.
E’ l’eccezionale esperienza didattica che hanno vissuto ieri gli studenti dell’istituto alberghiero “Pantaleone Comite” di Maiori. Con zaino in spalla, accompagnati dai propri docenti, hanno raggiunto il rifugio di Santa Maria dei Monti a Scala.
Accolti nella struttura turistica, un grazioso casale di montagna, dal gestore Antonio Bonaventura, i ragazzi della quinta B dell’indirizzo enogastronomia ha svolto una delle lezioni più interessanti e particolari dell’anno scolastico. L’iniziativa rientra nell’ambito nel progetto di educazione Civica «Tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari» per il Concorso Francesca Mansi «L’altra mia Costiera Resiliente e sostenibile». Nella singolare uscita didattica i ragazzi sono stati accompagnati dai professori Carlo Ferrigno, Giuseppe Mancuso, Rossella Vigorito e Graziella Anastasio.
«La passeggiata a Santa Maria dei Monti ci ha fatto riflettere, osservare e riscoprire quanto sia importante salvaguardare il nostro territorio – hanno detto i ragazzi – Per fare ciò dobbiamo innanzitutto conoscere l’ambiente che ci circonda che abbiamo ricevuto in eredità dai nostri nonni, e che abbiamo il dovere di lasciare intatto ai nostri figli imparando a rispettare il delicato equilibrio di un territorio così ricco e al tempo stesso così fragile. I recenti fatti di cronaca infatti ci parlano troppo spesso di una costiera violata dal turismo di massa non sostenibile, dagli incendi dolosi e dalla mancanza di manutenzione degli alvei dei torrenti. Le piogge torrenziali infatti provocano molti danni anche a causa dei cambiamenti climatici degli ultimi decenni. Bisogna sensibilizzare tutti ad una maggiore responsabilità verso la meravigliosa terra in cui abbiamo avuto la fortuna di nascere. Per questo bisogna scoprire, o meglio riscoprire, un’altra Costiera, quella più nascosta e selvaggia che ci riporta indietro nel tempo, ai valori autentici di una volta, ai sapori unici che sanno anche dei sacrifici dei nostri nonni».
Dostoevskij sosteneva che «la bellezza salverà il mondo» ma noi abbiamo il dovere di salvare la bellezza altrimenti il mondo sarà in pericolo.