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L’impegno del capitano D’Angelantonio per la Costiera: prima di tutto tutela di territorio e fasce deboli

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di EMILIANO AMATO

Come annunciato, giovedì 24 agosto cambio della guardia alla guida della Compagnia dei Carabinieri di Amalfi. Il capitano Umberto D’Angelantonio lascia il comando passando il testimone al pari grado Alessandro Bonsignore, laziale di 30 anni, reduce dall’esperienza al comando della prima sezione del Nucleo Operativo del Comando provinciale di Torino.

D’Angelantonio, destinato a un reparto investigativo dell’Arma in un territorio ad alto indice di criminalità del Sud Italia, ha tracciato un sommario bilancio dell’attività svolta rispondendo alle nostre domande.

D. Sono stati quattro anni intensi, in un contesto complesso come quello della Costiera, con la sua particolare morfologia e che viaggia a due velocità: frenetico d’estate, dormiente d’inverno. Come ha trovato e come lascia questo contesto?

R. Quando sono arrivato ho potuto apprezzare la bellezza di questo territorio, che tuttavia, come Lei ha detto, cambia completamente tra l’estate e l’inverno: in estate la Costiera risente di tutti quei fenomeni legati alla massiccia presenza di turisti, mentre in inverno i fenomeni sono per lo più locali. Ho trovato e lascio un contesto sano, genuino e ricco di positività.

Lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti, truffe agli anziani, abusi edilizi, controlli su strada alla velocità e alla guida pericolosa, l’impegno per la caserma di Ravello: non si contano e attività, costanti, svolte dai Carabinieri della Compagnia di Amalfi da Erchie a Positano e che abbiamo puntualmente documentato. Un bilancio senza dubbio positivo. Quali di queste operazioni è più soddisfatto?

Tutto quello che abbiamo fatto in questi anni, che si è fatto anche prima e che si continuerà a fare, è solo per l’interesse della collettività e dei cittadini che vivono la Costiera. La tutela del territorio, così bello e fragile, il contrasto ai reati in danno delle fasce deboli, i controlli legati alla cosiddetta “movida” sono obiettivi strategici che l’Arma dei Carabinieri persegue giornalmente in tutta Italia, al fine di garantire sicurezza per la popolazione.

Quanto ha contato la forza della squadra e la capacità dei singoli elementi in organico nel raggiungimento di certi i risultati?

In un’Amministrazione complessa come la nostra conta il lavoro di squadra, lo scambio informativo tra reparti e l’osmosi investigativa, poiché nessun tipo di attività preventiva o repressiva può essere svolta senza un’attenta analisi di contesto ed un confronto con le realtà limitrofe e non. Ovviamente anche le singolarità servono, ma se inserite in un gruppo coeso, l’efficienza di tutti sarà sicuramente migliore.

Complessa è stata la gestione del periodo dell’emergenza sanitaria.

Di questi quattro anni in Costiera è stato sicuramente il periodo più difficile, specialmente all’inizio: ero arrivato da pochi mesi, stavo imparando a conoscere il territorio e d’improvviso, nel marzo del 2020, ci siamo trovati in lockdown. Non è stato facile perché era una situazione nuova per tutti, ma grazie alla collaborazione dei cittadini della Costiera ed alla preparazione professionale dei miei militari siamo riusciti a garantire il rispetto delle norme e soprattutto l’incolumità della gente.

Il rispetto delle regole è alla base della civile convivenza. Diverse sono state le iniziative di “cultura della legalità” dedicate agli alunni delle scuole della Costiera, ma non basta. Cosa c’è ancora da fare?

La cultura della legalità è un tema a cui la nostra Istituzione tiene molto. Il periodo del covid forse ha un po’ rallentato questo processo di diffusione nelle scuole, ma negli ultimi anni abbiamo ripreso gli incontri in presenza anche al di fuori degli istituti, coinvolgendo i ragazzi in iniziative ludiche come le partite di calcetto. Quello che conta è il messaggio che deve passare, ovvero che l’Arma dei Carabinieri è al servizio dei cittadini e con i cittadini, sempre.

Se ci può raccontare un particolare aneddoto relativo a questi quattro anni.

Ci sarebbero tanti episodi che racconterei con piacere e che mi porterò sempre nel cuore, come le visite nelle scuole o gli incontri tenuti con la comunità locale, ma tra questi un episodio “singolare” mi ha lasciato davvero il segno, facendomi commuovere: esattamente un anno fa, il 14 agosto 2022, un amico mi ha inoltra un post pubblicato da parte di un cittadino su una piattaforma sociale. Nel testo la persona scriveva che durante la notte precedente, quindi in piena estate amalfitana, da Positano ad Erchie, aveva “incontrato” quattro pattuglie dei Carabinieri, tutte capeggiate dai Comandanti delle rispettive Stazioni, con anche la presenza del Capitano (ovvero io). L’utente concludeva dicendo, e cito testualmente “da genitore li ringrazio di cuore… Buon Lavoro”. Questo messaggio, seppur all’apparenza banale, mi ha fatto capire perché ho scelto di fare questo lavoro: per la gente.

Cosa porterà con sé di questa esperienza?

Porterò con me ogni cosa vissuta in questi anni, i momenti difficili e quelli più belli, l’affetto delle persone che vivono la Costiera, il rapporto costante e proficuo con le Istituzionali locali, che colgo l’occasione di ringraziare, le Polizie Locali, la Protezione Civile, le Autorità Sanitarie e tutti coloro che sono vicini all’Arma dei Carabinieri. Vorrei salutare affettuosamente ogni persona che in questo periodo vissuto ad Amalfi mi ha trasmesso qualcosa, direttamente od indirettamente, ed anche quei cittadini a cui io sono riuscito a trasmettere i miei valori umani e dell’organizzazione cui appartengo. Saluto tutti certo che il mio bagaglio umano e professionale si è sicuramente arricchito di un’esperienza unica. La Divina sarà sempre parte del mio cuore. Grazie di tutto, e arrivederci!

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