di LUCIA LIETO
Sembra non avere fine la grave situazione di disagio per gli abitanti di diverse zone di Maiori che ancora sono costretti a fare i conti con l’acqua dei rubinetti impregnata dall’odore di cloro. I primi episodi si erano verificati nello scorso gennaio, con numerose segnalazioni alla Polizia Locale, ma senza nessuna spiegazione ufficiale da parte della società Ausino. Con molta probabilità l’eccesso di cloro nell’acqua era stato dovuto allora ad un errore umano o o ad un malfunzionamento del dosatore automatico all’interno del serbatoio durante le normali attività di disinfezione. Ora, a distanza di qualche settimana, il problema si è ripresentato e a segnalarlo a mezzo social è la consigliera Elvira d’Amato, che già si era interessata al caso lo scorso 31 gennaio con un intervento in cui si auspicava di ricevere al più presto le dovute delucidazioni da parte della società che gestisce i servizi idrici.
«Ci risiamo – scrive la consigliera – a distanza di solo qualche giorno si avverte di nuovo un forte odore di cloro dai rubinetti di alcune parti del paese.» L’esponente del gruppo di minoranza “Maioridinuovo” ha chiesto quindi all’Ausino di intervenire e, a quanto pare, i monitoraggi dei punti idrici non hanno rilevato anomalie.
La società si è mostrata però disponibile ad effettuare controlli accurati presso le abitazioni dove si è rilevato il fenomeno di eccesso di cloro, con la possibilità per gli utenti di comunicare le segnalazioni al numero telefonico dedicato (800 194 026).
Resta quindi aperto l’interrogativo sulle reali cause dell’acqua maleodorante e aumentano le preoccupazioni dei cittadini che vivono un disagio che, oltre ad incidere negativamente sulle quotidiane attività domestiche, solleva anche preoccupazioni su eventuali rischi per la salute. Ricordiamo a tal proposito che un cittadino di Maiori, Nicola Mammato, veterinario e consulente per le aziende di HACCP, aveva analizzato un campione di acqua prelevato nella sua abitazione e la quantità di cloro rilevato era di 1,2 milligrammi per litro, rispetto alla media consigliata di 0,1 – 0,2. Una media superiore anche al cloro presente nelle piscine, quindi, dove il range è tra 0,8 e 1,2 mg per litro d’acqua .
In tal senso il gruppo di minoranza guidato da Elvira d’Amato promette ai cittadini di non fermarsi e di voler fare luce sulla situazione: «In assenza di opportune comunicazioni alla cittadinanza meglio vederci chiaro – si legge a conclusione della nota – e noi lo faremo».