di EMILIANO AMATO
Si sono rivelate provvidenziale ieri mattina a Minori le manovre di primo soccorso in strada alla ragazza di 23 anni accasciatasi improvvisamente al suolo con in braccio il suo bambino. Momenti di grande apprensione e se quella giovane neomamma è riuscita a superare l’arresto cardiocircolatorio improvviso che l’aveva colpita improvvisamente e inspiegabilmente, il merito è tutto delle quattro persone intervenute tempestivamente. La fortuna ha voluto che nel Corso Vittorio Emanuele in quel momento si trovassero una cardiologa, Fausta D’Amato, due infermieri, Dario Guida e Mattia Ruocco (quest’ultimo esperto di manovre di primo soccorso BLSD) e un farmacista, Candido Francica, che immediatamente, col defibrillatore in dotazione alla farmacia poco distante, hanno attivato le prime manovre rianimatorie. Poi l’arrivo – si è detto dopo un quarto d’ora – di un’ambulanza del 118 per il trasferimento al pronto soccorso del presidio ospedaliero Costa d’Amalfi con l’ambulanza scortata dalla polizia locale a sirene spiegate. Giunta in stato comatoso, è stata portata nella shock room e presa in cura dall’internista di turno, dal cardiologo Salvatore Ulisse Di Palma coadiuvato e dal rianimatore Geppino Calicchio: è stato quest’ultimo a intubarla e a stabilizzarla mediante la terapia farmacologica. L’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma fortunatamente sono sempre risultati negativi per un infarto auto del miocardio. Rimasta sotto costante osservazione, anche gli altri esami strumentali, come la tac cerebrale, hanno restituito esito negativo. All’esterno del pronto soccorso i familiari e gli amici della ragazza, in preda alla disperazione, attendevano buone notizie.
Necessario il trasferimento in elicottero, dal campo sportivo di Maiori, al reparto di Rianimazione dell’ospedale “Ruggi d’Aragona” di Salerno. Qui, poche ore più tardi la giovane è stata stubata riprendendo parziale coscienza. Per i medici del reparto diretto dal dottor Renato Gammaldi la fase critica è superata ma la giovane dovrà restare sotto osservazione: c’è da indagare su cosa possa aver generato quell’improvviso black out che le stava costando la vita a questa giovane madre. Chiesti, inoltre, i dati della scatola nera del defibrillatore utilizzato per il primo soccorso.