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Ordinanza Capitaneria di Porto, Gambardella: «Se non modificata creerà disagi a collettività e turismo della Costiera»

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di EMILIANO AMATO

L’ordinanza 9/2024 della Capitaneria di Porto di Salerno, che sostanzialmente limita il numero degli accosti per ragioni di sicurezza anche agli approdi sta mettendo in apprensione il sistema dei trasporti in Costiera Amalfitana. 

Sono diversi i punti del provvedimento (clicca qui per scaricarlo integralmente) a generare criticità specialmente per le società marittime che svolgono il servizio di trasporto pubblico locale anche per snellire il traffico su gomma sulla statale 163 “Amalfitana”.

In buona sostanza l’ordinanza prevede innanzitutto l’obbligo per motivi di sicurezza di distanziare gli orari di accosto di cinque minuti, tale criterio sancisce che si possono effettuare operazioni commerciali di ingresso e uscita dai porti del circondario marittimo di Salerno solo se si rispettano i cinque minuti, tranne per quanto previsto dal quadro regionale dove si possono effettuare due operazioni commerciali nei cinque minuti.

Visto che sul quadro regionale vi sono alcuni orari non utilizzati, il criterio dei cinque minuti non permette l’utilizzo di tali accosti perché hanno una distanza temporale inferiore dei cinque minuti, ciò comporta che gli armatori non potendo utilizzare tali accosti dovranno rinunciare alle attività occasionali.

Le attività occasionali per il 2023 sono stati il trasporto di circa 100mila croceristi, attività occasionale subordinata alle esigenze delle agenzie che offrono servizi alle navi da crociera che fanno base a Salerno ed Amalfi.

Nel caso in cui la Regione Campania dovesse chiedere pareri sui quadri regionali, il criterio che la Capitaneria di Porto utilizzerà sarà quello di mantenere la distanza prevista da ordinanza, ciò creerebbe una riduzione degli accosti del trasporto pubblico locale almeno del 50%.

Solo a titolo esemplificativo: il quadro prevede due operazioni commerciali nei 5 minuti, cioè 24 operazioni in un’ora. Con il nuovo criterio si avranno 12 operazioni all’ora. Ciò potrebbe comportare un vero e proprio tracollo del trasporto via mare per gli otto approdi della “Divina”: Vietri sul Mare, Cetra, Maiori, Minori, Atrani, Amalfi, Praiano e Positano.

La riduzione, per motivi di sicurezza, delle lunghezze delle motonavi nei porti turistici di Cetara a 27 metri e a Maiori di 23 metri, infine, è destinata a comportare grossi disagi per gli utenti che nel 2023 sono imbarcati sulle tratte intercostiere e per le isole.

«Nel 2023 le compagnie di navigazione nei porti di Cetara e Maiori hanno utilizzato motonavi di lunghezza superiore ai 30 metri con portate passeggeri di 350 o 400 posti, nonostante tale capienza, in alcuni orari le biglietterie hanno chiuso la vendita per evitare overbooking – spiega Salvatore Gambardella, presidente dell’Associazione Italiana Armatori Trasporto Passeggeri Riducendo la lunghezza a 27 metri a Cetara, con utilizzo di motonave da 280 posti, e 23 metri a Maiori, con utilizzo di motonave da 200 posti, la metà dei passeggeri trasportati nel 2023 non troverebbe posto per usufruire delle vie del mare, riversandosi nel trasporto su gomma già collassato o utilizzando mezzi propri sulla statale già congestionata. Con la riduzione della lunghezza delle imbarcazioni, un ipotetico raddoppio degli accosti con navi più piccole nei porti di Cetara e Maiori per aumentare la disponibilità di trasporto non sarà possibile perchè il nuovo criterio dei 5 minuti blocca la disponibilità nei porti di arrivo».

Per Gambardella «l’ordinanza, se non modificata, creerà non pochi disagi alla collettività della costiera, al turismo e alla mobilità».

«Siamo sconcertati – dichiara – dal fatto che nonostante non siano successi eventi dannosi o catastrofici causati dal naviglio trasporto passeggeri, le restrizioni per motivi di sicurezza su cosa sono basate? E’ una domanda che gli armatori si pongono e che insieme agli equipaggi e all’efficienza delle navi mettono al centro la sicurezza dei passeggeri trasportati e il rispetto del trasporto via mare nei confronti di terzi».

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