Arriva la prescrizione definitiva per la vicenda dell’hotel di lusso “Villa Franca” di Positano ottenuto tramite circonvenzione di incapace. Con annessi beni da 50 milioni di euro.
La Cassazione, confermando la decisione del Tribunale di Salerno, ha di fatto chiuso la vicenda riguardante l’eredità di Mario Russo, noto albergatore della Costiera. Per la circonvenzione d’incapace erano andati alla sbarra la sorella Francesca Russo, la nipote Rosa Taddeo e il marito di quest’ultima, Massimo Napoli. A denunciare il tutto era stato il nipote Giuseppe Russo che ipotizzava pressioni sullo zio per manipolare la sua volontà e spostare l’ago della bilancia dell’eredità con vantaggi per i tre pari a circa 50 milioni tra appartamenti e partecipazioni societarie.
L’albergatore, a ottobre 2007, con testamento, nominava eredi i fratelli Salvatore, Carlo e Francesca, lasciando in parti uguali la sua quota dell’hotel e la dipendenza con annessi giardini e parcheggio, più un appartamento a Roma per il convivente. Ma il nipote affermò che Russo fosse stato «indotto a compiere atti finalizzati al progressivo depauperamento del proprio patrimonio a tutto vantaggio dei querelati, unici beneficiari dei vari atti di disposizione patrimoniali». Trascorsa una settimana il testamento fu revocato, con Russo «accompagnato personalmente da tutte e tre i denunciati che poi sono risultati i beneficiari delle nuove disposizioni».
L’ultimo atto con sentenza di prescrizione non impugnata dagli imputati. Gran parte dei beni potrebbero andare proprio a Giuseppe Russo, ovvero proprio lui che aveva denunciato, rappresentato dall’avvocato Caterina Biafora.
