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Ravello ha il suo cardinale: affetto e commozione a San Pietro per Claudio Gugerotti

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di EMILIANO AMATO

Una giornata storica quella vissuta oggi in piazza San Pietro dalla delegazione giunta da Ravello che ha partecipato al Concistoro  Ordinario Pubblico in cui Papa Francesco ha nominato ventuno nuovi cardinali Tra questi monsignor Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, da ventuno anni arcivescovo titolare di Ravello, di cui dal 16 settembre scorso è cittadino onorario. A guidare la delegazione formata da circa trenta concittadini, giunta nella capitale in pullman, il sindaco Paolo Vuilleumier, il parroco del Duomo di Ravello, don Angelo Mansi e don Raffaele della parrocchia del Lacco. Col gruppo due ex sindaci di Ravello che hanno guidato la città durante l’episcopato del vescovo veronese a Ravello, Paolo Imperato e Salvatore Di Martino. Tra i presenti anche il direttore generale della Fondazione Ravello Maurizio Pietrantonio e il direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Ravello, il professor Luigi Buonocore.

«E’ una bellissima giornata per l’intera comunità di Ravello, con cui monsignor Gugerotti ha stretto, in questi ventuno anni, un rapporto specialeha dichiarato il sindaco Vuilleumier, accompagnato dal consigliere Civale – Una data storica, di grande gioia, dal momento che la nomina sancisce la fine del suo mandato nella nostra diocesi, ma non il legame, rafforzato dalla cittadinanza onoraria concessa il 16 settembre scorso, e che gli verrà conferita ufficialmente nel corso di una cerimonia che avverrà entro la fine dell’anno».

Oltre al vescovo titolare (si tratta di un titolo rappresentativo dell’antica diocesi fondata nel 1086 ed estintasi nel 1818 la cui sede da oggi resta vacante), Ravello può vantare anche un cardinale.

La cerimonia in piazza San Pietro ha visto la nomina dei 21 nuovi cardinali per l’imposizione della berretta, la consegna dell’anello e l’assegnazione del Titolo o Diaconia. Gugerotti è Diacono della Chiesa di Sant’Ambrogio della Massima.

Nella sua omelia il Pontefice ha utilizzato una metafora per rappresentare quello che dovrà essere lo spirito dei porporati. «Il Collegio Cardinalizio è chiamato ad assomigliare a un’orchestra sinfonica, che rappresenta la sinfonicità e la sinodalità della Chiesa – ha detto il Santo Padre – . Dico anche la “sinodalità”, non solo perché siamo alla vigilia della prima Assemblea del Sinodo che ha proprio questo tema, ma perché mi pare che la metafora dell’orchestra possa illuminare bene il carattere sinodale della Chiesa.

Una sinfonia vive della sapiente composizione dei timbri dei diversi strumenti: ognuno dà il suo apporto, a volte da solo, a volte unito a qualcun altro, a volte con tutto l’insieme. La diversità è necessaria, è indispensabile. Ma ogni suono deve concorrere al disegno comune. E per questo è fondamentale l’ascolto reciproco: ogni musicista deve ascoltare gli altri. Se uno ascoltasse solo sé stesso, per quanto sublime possa essere il suo suono, non gioverà alla sinfonia; e lo stesso avverrebbe se una sezione dell’orchestra non ascoltasse le altre, ma suonasse come se fosse da sola, come se fosse il tutto». «E il direttore dell’orchestra è al servizio di questa specie di miracolo che ogni volta è l’esecuzione di una sinfonia. Egli deve ascoltare più di tutti gli altri, e nello stesso tempo il suo compito è aiutare ciascuno e tutta l’orchestra a sviluppare al massimo la fedeltà creativa, fedeltà all’opera che si sta eseguendo, ma creativa, capace di dare un’anima a quello spartito, di farlo risuonare nel qui e ora in maniera unica» ha concluso il Papa.

Al termine la delegazione ravellese ha fatto visita al neocardinale nella Sala delle benedizioni del palazzo berniniano. Alla vista del sindaco e dei suoi concittadini, Gugerotti ha esclamato: «Ora toccherà a me venire a Ravello», volendo ricambiare il gradito gesto di affetto e vicinanza in questo giorno così importante. Nella città della musica sarà accolto per la consegna della cittadinanza onoraria.

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Al più piccolo della comitiva, Giuseppe, di 10 anni, è stato suggerito di conservare gelosamente il biglietto d’ingresso e il libretto: gli è stato spiegato che capita poche volte in una vita di partecipare a un concistoro così nutrito.

«Per noi ravellesi è stato un momento doveroso di partecipazione devota all’evento dell’inizio del ministero cardinalizio di Sua Eminenza Gugerotti – ha detto don Angelo Mansi – quasi a ricambiare le tante sollecitazioni e premure pastorali benevoli che Egli ha avuto nelle sue visite a Ravello durante le celebrazioni al Duomo. Siano convinti che il Suo ministero cardinalizio è destinato a un fecondo impegno per il bene della Chiesa universale quale suono di uno strumento musicale “accordato” ai componenti l’orchestra cardinalizia a favore delle Chiese orientali. Così il cardinale Gugerotti diventa quasi un ponte ideale tra le chiese d’oriente e quelle d’occidente, sapendo trasbordare da esse la ricchezza insita nelle varie tradizioni e a beneficio della Chiesa universale. Anche Ravello con le frequenti visite di pellegrini al mondo orientale e nella venerazione della reliquia del Sangue di San Pantaleone trae eco e risonanza da questa ricchezza dottrinale e liturgica di cui il cardinal Gugerotti diventerà strenuo promotore e difensore perchè all’Oriente non manchi l’afflato del cammino pastorale della Chiesa occidentale e a quest’ultima non manchi la vicinanza contagiosa di spiritualità proveniente dal mondo orientale».

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