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Ravello, l’ultimo saluto ad Alfonso Calce tra commozione e partecipazione: striscioni e bandiere per il “tifoso azzurro per eccellenza”

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di EMILIANO AMATO

Partecipazione e commozione ieri pomeriggio a Ravello per l’ultimo saluto ad Alfonso Calce, lo storico proprietario del Caffè Calce della piazza del paese morto venerdì scorso all’età di 86 anni. Uno straordinario tributo di affetto reso da Ravello, ma a anche da Scala e da altri paesi della costiera, a testimonianza della stima e dell’affetto smisurato di cui Alfonso godeva. Una figura che ha fatto parte della vita di tanti di noi. «Sempre pronto a ricevere cittadini e visitatori con un sorriso e una battuta, sportiva o politica, nel suo bar di piazza Duomo, non mancava di soffermarsi a raccontare accadimenti significativi della storia locale» ha ricordato nel suo messaggio il sindaco Paolo Vuilleumier.

Gremito all’inverosimile il Duomo: sul feretro un cuscino di fiori bianchi e azzurri, dei colori della sua squadra del cuore, il Napoli, di cui è stato il primo tifoso. Ai piedi la bandiera tricolore del terzo scudetto azzurro conquistato lo scorso anno, per la gioia incontenibile di Alfonso, protagonista dei grandi festeggiamenti in piazza. Durante la celebrazione officiata dal parroco don Angelo Mansi ha speso parole di elogio per l’uomo, per lo sposo, per il nonno, soprattutto per l’instancabile attività svolta in vita e la consueta disponibilità offerta per le necessità della chiesa di Ravello.

Circa duemila le persone presenti, di ogni estrazione sociale, a popolare la piazza vuota e triste nella seconda domenica di gennaio in cui Ravello è dormiente. Il gruppo di sostenitori napoletani della “Ravello Azzurra” ha accolto l’uscita della bara dalla chiesa con lo sventolio di bandiere, fumogeni e un lungo striscione con scritto: “Decano dell’accoglienza, tifoso azzurro per eccellenza”.

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Lunghi applausi si sono levati da tutta la piazza fino a quando il feretro è stato portato simbolicamente davanti all’ingresso del bar Calce, il luogo che per oltre mezzo secolo ha visto Alfonso sempre lì, alla sua postazione, tra il banco e la macchina del caffè, pronto a offrire il suo sorriso, la sua cortesia a chiunque.

In un paio di circostante la moglie Carmela, quasi incredula di fronte a tante persone a alla singolare manifestazione d’affetto, ha ringraziato tutti. E’ il saluto speciale che la città di Ravello ha saputo riservare a uno dei suoi figli più orgogliosi.

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