Le forme di smaltimento dei rifiuti quali la discarica e l’incenerimento costituiscono la destinazione ultima dei rifiuti non recuperabili in altro modo.
La priorità, secondo la normativa vigente, è data invece dalle “Quattro R” cioè: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo e Recupero.
La Raccolta Differenziata, in quanto presupposto di ogni politica di smaltimento, costituisce di fatto la “Quinta R”.
Riduzione
La riduzione alla fonte è la scelta primaria nella gestione dei rifiuti, nell’ambito di politiche di produzione e di consumo ecosostenibili. Usare una quantità minore di materiali per un prodotto equivale a ridurre l’estrazione e la lavorazione di materie prime e, contemporaneamente, la necessità di smaltimento.
I produttori sono chiamati a prevenire o ridurre la formazione di rifiuti tramite l’impiego di tecnologie pulite e la progettazione di prodotti puliti, vale a dire di prodotti di lunga durata, facilmente riciclabili o riutilizzabili e smaltibili senza rischi per l’ambiente.
Inoltre, sempre nell’ambito della prevenzione si collocano le iniziative per la riduzione di imballaggi con l’eliminazione di quelli superflui.
La riciclabilità di un prodotto nasce ancora prima del prodotto stesso e presuppone notevoli cambiamenti nella progettazione, nella scelta dei materiali, nella produzione e nella distribuzione.
Riutilizzo
Il rifiuto è riutilizzato senza subire alcuna trasformazione: una scatoletta è riutilizzata per contenere prodotti diversi da quello originario, un sacchetto della spesa è riutilizzato per contenere altri oggetti.
Riutilizzare uno stesso prodotto significa accrescere il valore d’uso del bene ed evitare di produrne altri per svolgere la stessa funzione.
Riciclo
Il rifiuto è trasformato in materiali similari in seguito a trattamenti di lavorazione speciali.
Recupero
Il rifiuto è valorizzato sotto il profilo economico e diventa materia seconda (procedimento ampiamente diffuso nell’industria dove lo scarto di un produttore diventa materia prima per un altro).