di EMILIANO AMATO
I Comuni di Minori e Atrani non potranno più usufruire dell’isola ecologica del Comune di Maiori. La deliberazione della giunta presieduta dal sindaco Antonio Capone, la numero 18 del 23 gennaio scorso, stabilisce il recesso dell’accordo tra i tre comuni, stipulato il 24 gennaio 2019, per l’utilizzo del centro di raccolta rifiuti solidi urbani in località Demanio. Dal corpo del provvedimento non si evincono motivazioni del repentino recesso dell’accordo che consentiva ai comuni di Atrani e Minori il deposito momentaneo dei rifiuti presso l’area di stoccaggio di Maiori così da consentire agevolazioni sia per sopperire alla mancanza di spazi propri, sia per ottenere un risparmio sui costi di trasferimento in discarica (Atrani, paese più piccolo d’Italia per estensione, contra poco più di 800 abitanti, il doppio nel periodo estivo). Entrambi i comuni aderiscono alla Miramare Service, società in house del Comune di Maiori che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti di otto comuni della Costiera.
A determinare la scelta, forse obbligata, sarebbe una visita ispettiva dei Carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) di Salerno eseguita nel gennaio 2023 presso la sede della Miramare Service per l’acquisizione di tutta una serie di carte relative soprattutto alle pratiche di smaltimento dei rifiuti, tra cui speciali (fanghi e fosse settiche). Ma anche di atti deliberativi del Comune di Maiori, forniti dall’amministratore unico Carmine La Mura.
Dall’esame dei fascicoli, i militari avrebbero rilevato l’inesistenza di un contratto di comodato tra la società Miramare e il Comune di Maiori per l’area adibita a centro di raccolta rifiuti in località Demanio.