Non è passato inosservato a Ravello Danilo Iervolino. Il presidente della Salernitana e nuovo proprietario del settimanale L’Espresso era tra gli ospiti di un matrimonio celebratosi ieri in Duomo con banchetto nuziale a Villa Cimbrone. Con la testa al calciomercato e al ritiro della squadra a Jenbach, in Austria, e occhio allo smartphone, il numero uno granata non ha potuto mancare all’appuntamento. Giunto a Ravello alla guida della sua Ferrari “Roma” nera, ha trascorso due notti in una suite dell’hotel Villa Cimbrone.
In black tie e occhiali scuri, accompagnato dalla moglie Chiara Giuliano che indossava uno sfavillante abito verde, il presidente è stato intercettato ieri pomeriggio in Piazza Vescovado dal direttore del Quotidiano della Costiera, Emiliano Amato. Dopo un cordiale scambio di battute, Iervolino ha rilasciato volentieri una breve intervista anche per l’emittente Lira TV. Senza, però, sbilanciarsi.
«I ragazzi sono in ritiro, sono tutti contenti – ha detto -, la squadra sta prendendo forma, già sono arrivati dei giocatori importanti, Lovato, Botheim, stanno arrivando tanti altri giocatori, non voglio svelarli perché è anche compito del direttore Morgan, però devo dire che la squadra sta prendendo forma secondo un modulo tattico che è quello del nostro mister e siamo molto contenti, lo devo dire. Ci auguriamo di fare un inizio di campionato bello ‘sprintoso’».
Sui calciatori acquistati e sui prossimi colpi ha dichiarato: «Devo dire che già Botheim e Valencia sono dei grandi giocatori, vogliamo prendere altri giocatori in attacco, rinforzare un po’ il centrocampo, mi sembra che la difesa stia ormai a posto e quindi siamo pronti per partire con questo nuovo e avvincente campionato».
E sull’attaccamento mostrato dai tifosi della Provincia, col consueto entusiasmo ha detto:
«Salerno e tutta la provincia è stretta affianco alla squadra, alla Salernitana, sentiamo un calore ovunque andiamo, in tutti i luoghi. Poi io adoro la Costiera Amalfitana e la Salernitana è tutto questo. Quando mi riferisco a “è molto di più di una squadra”, mi riferisco proprio a questo».