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Sanità, una Casa di Comunità per la Costa d’Amalfi: Tramonti si candida per fondi PNRR

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Buone notizie per il comparto sanitario della Costa d’Amalfi con una nuova struttura di potenziamento dell’assistenza territoriale destinata a sorgere a Tramonti. Si tratta della Casa di Comunità, un progetto a cui stanno lavorando in sinergia Asl Salerno e Comune di Tramonti.

Lo scorso 22 luglio è stata indetta la procedura aperta per l’affidamento dei Servizi di ingegneria e architettura per le Aziende Sanitarie della Regione Campania relativi gli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 6 “Salute” che comprende le Case di Comunità.

L’importo complessivo destinato alla Campania, per la sola progettazione, è di 36.742.577,42 euro (Iva esclusa). La gara è suddivisa in 18 lotti.

E tra i progetti che risultano in possesso dei requisiti per l’ottenimento del finanziamento, unico in Costa d’Amalfi, c’è la Casa di Comunità immaginata a Tramonti.

L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Amatruda ha da subito compreso l’importanza della struttura per il territorio, investendo le proprie risorse nell’avvio dell’iter burocratico.

La progettazione e la realizzazione dell’opera sarà a cura dell’Asl di Salerno che ha ottenuto la concessione di 2159 metri quadrati di area edificabile dal Comune di Tramonti, nella frazione Pietre, dov’erano allocati i prefabbricati del post sisma, concedendo il diritto di superficie per trent’anni.

Nella graduatoria stilata dalla Soresa (Società Regionale per la Sanità), la candidatura dell’Asl Salerno per Tramonti è al lotto numero 15 nella sezione nuove costruzioni.

La data di scadenza per la presentazione delle offerte alla Soresa, con i progetti e relativi costi, è fissata per il prossimo 14 settembre alle 12:00.

«È un sogno che diventerà realtà – ha dichiarato il sindaco Domenico Amatruda -. La Casa di Comunità a Tramonti vuol dire sostegno, assistenza e integrazione per tutti e, per questo, dovrà essere visibile e facilmente accessibile per la comunità perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie. Una struttura importantissima che darà numerose opportunità al territorio, ai cittadini e a tutti coloro che ne avranno bisogno: come Sindaco, amministratore e cittadino non posso che essere orgoglioso e felice di un risultato così soddisfacente e il merito va ai dipendenti comunali, ai componenti dell’amministrazione e a tutti i miei collaboratori che fin dal primo momento mi hanno sostenuto in questo meraviglioso progetto. Grazie a nome di tutti i cittadini».

Ma cos’è una casa di comunità e quali servizi eroga?

Le case di comunità sono il primo passo verso un’attenzione maggiore sul diritto alla salute dei cittadini. Dopo due anni di pandemia, il messaggio è arrivato forte e chiaro: la sanità va riformata, aggiornata e ripensata a partire dalla prossimità. Le case di comunità hanno proprio questo obiettivo, con l’aggiunta di evitare il sovraccarico delle strutture di pronto soccorso. L’obiettivo è agire su più fronti, da una parte diminuendo la pressione dei soccorsi rapidi, dall’altra di aumentare il controllo sanitario locale e garantire un più facile accesso a diagnosi e cure preventive. Quindi a Tramonti potrebbero essere concentrati diversi ambulatori in maniera tale da alleggerire i carichi di lavoro al Presidio Ospedaliero di Castiglione.

Un piano che su carta è descritto nel Pnrr, nella visione della sanità del territorio. I primi investimenti in tal senso sono garantiti proprio dal piano di rilancio europeo attraverso il Next generation EU, con l’utilizzo di 2 miliardi di euro per la costruzione e la rivalutazione di 1.350 strutture in tutta Italia.

Le case di comunità saranno gestite in presenza e in versione telematica, con il lavoro di almeno 30-35 operatori sanitari, da medici specializzati, medici di base e infermieri. Nella struttura sarà disponibile anche uno sportello sociale e diversi uffici amministrativi per prenotazioni di visite, oltre che hub vaccinali. In pratica è una riforma del sistema sanitario nazionale che punta a rafforzare la presenza sul territorio, almeno ogni 40-50 mila abitanti.

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